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Il Sole 24 Ore

Marchesi Antinori in Napa Valley, modello per crescere all’estero … L’acquisizione della cantina della Napa Valley Stag’s Leap da parte dell’azienda fiorentina Marchesi Antinori, che si è perfezionata il 29 giugno scorso, non è solo “la più importante di tutta la nostra lunga storia”, come l’ha definita ieri, ripercorrendone le tappe, Piero Antinori, presidente onorario della casa vinicola simbolo di qualità. È anche un’operazione controcorrente — un’azienda italiana si rafforza all'estero comprando un leader di mercato da una società (Ste Michelle Wine Estates) posseduta da un fondo d'investimento (Sycamore Partners) — che può essere stimolo e modello per le piccole e medie aziende familiari del Belpaese. “Molte famiglie oggi hanno difficoltà a consolidare il business — ha spiegato Stefano Barrese, responsabile Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, durante un incontro alla cantina Antinori nel Chianti Classico — ma questa operazione, finanziata da Banca Intesa in pool con Cdp, Simest e Bnl, dimostra che, avendo visione e coraggio, si possono creare le condizioni per crescere. E dimostra che il rapporto bancaimpresa costruito sulla fiducia e sulla trasparenza porta frutti”. Nel caso di Antinori, salito dal 15 al 100% del capitale di Stag’s Leap, non c’è stato l'ingresso di nuovi soci; ma Banca Intesa si propone come alleato e “accompagnatore” della crescita anche nell'ipotesi di aziende che vogliono entrare in un gruppo più grande o cedere una quota di minoranza a un fondo, grazie alla propria divisione dedicata all’agribusiness. “È una divisione che conta 232 filiali sul territori e consente una lettura specifica del rischio”, ha sottolineato Barrese ammonendo che “se non penseranno a consolidarsi, le aziende italiane finiranno in mani straniere o saranno acquisite da fondi d’investimento che non pensano a creare valore per il Paese, ma per loro stessi”. L’operazione Antinori-Stag’s Leap ha numeri e impatto straordinari. Il finanziamento delle banche è stato, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, di quasi 500 milioni di euro, concesso praticamente senza garanzie. Banca Intesa e Cdp hanno messo iso milioni a testa. Il prezzo pagato da Antinori per acquistare 1’85%della cantina icona della Napa Valley sfiora — secondo fontivicine all’azienda - i 600 milioni di euro, pari a 20 volte l’ebitda. Stag's Leap fattura tra i 7o e gli 8o milioni di dollari l'anno con un margine operativo lordo del 40%. Produce 1,5 milioni di bottiglie con un prezzo medio di quasi 5o dollari. I ioo ettari di vigneti che possiede hanno un valore superiore a 20o milioni di dollari. “Al di là del valore strategico, per noi è stato importante anche l’aspetto affettivo — ha spiegato l’amministratore delegato di Marchesi Antinori, Renzo Cotarella — perché eravamo già soci al 15% di quella cantina, e siamo stati riconosciuti dal fondatore come coloro che potevano garantire un modello di gestione del vino vicino al suo”. Per Antinori (che consoliderà l’azienda californiana già nel bilancio 2023) si tratta di un’operazione strategica: “Restiamo un’azienda familiare — ha sottolineato Cotarella — ma questa operazione può cambiare la nostra storia”. Antinori ha chiuso il 2022 con 245,8 milioni di fatturato (+15% sul 2021), per il 60% all’export, e 66 milioni di ebitda (il 27%). Oggi esporta negli Stati Uniti il 15% dei ricavi, destinati a crescere anche perché ha appena aperto una società di distribuzione in Usa, Vinattieri 1385. “Il 2023 si chiuderà in linea con l’anno scorso — afferma Cotarella — nel 2022 siamo cresciuti a doppia cifra e abbiamo azzerato le rimanenze di magazzino, ma per noi una crescita ‘normale’ è del 4-8%”. Ma ora la storia potrà cambiare.

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