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Il Sole 24 Ore

Una dote per migliorare i vigneti … Agricoltura. Al settore vitivinicolo 337 milioni, anche per la riconversione e ristrutturazione delle coltivazioni... Contributi europei ripartiti su base regionale -Le domande entro il 30 giugno... Come ogni anno, anche per il 2018-2019, arrivano puntuali gli interventi a favore delle vigne italiane. Con il decreto n. 2987 del 15 maggio, il ministero delle Politiche agricole e forestali ha stabilito in quasi 337 milioni la dotazione finanziaria destinata al sostegno del settore vitivinicolo più nota come Ocm (organizzazione comune del mercato). La dotazione è ripartita tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano (si veda tabella in pagina). Gli aiuti sono di origine europea in applicazione del regolamento 1308/2013 e sono diretti a vari tipi di investimento dell’intero settore vitivinicolo: promozione sui mercati dei Paesi esteri, ristrutturazione e riconversione vigneti, vendemmia verde, assicurazione del raccolto, investimenti distillazione sottoprodotti. Ristrutturazione vigneti. Ma la misura più attuale è quella dedicata alla ristrutturazione e riconversione di vigneti destinati alla produzione di uve da vino poiché le Regioni stanno emanando i bandi la cui scadenza è fissata per l’anno in corso al 30 giugno 2018. Per questa misura sono previsti contributi per 150 milioni. I beneficiari sono in generale le persone fisiche o giuridiche che conducono vigneti con varietà di uve da vino o sono in possesso di autorizzazioni all’impianto di superfici vitate. I beneficiari. In particolare possono beneficiare dell aiuto: gli imprenditori agricoli, le organizzazioni di produttori, le cooperative agricole, le società agricole, i consorzi di tutela autorizzati. Il finanziamento può essere ottenuto: i per la ristrutturazione dei vigneti esistenti mediante operazioni di estirpazione con reimpianto in una posizione più favorevole o nella stessa posizione ma con modifiche alla forma di allevamento o sesto di impianto; per la riconversione varietale, con questa operazione si possono cambiare i vitigni attraverso il reimpianto dell’intero vigneto e sostituendone la composizione ampelografica oppure attraverso il sovrainnesto lasciando inalterato il vigneto; per il miglioramento delle tecniche digestione dei vigneti anche attraverso azioni di razionalizzazione degli interventi sul terreno e delle forme di allevamento. Per i vigneti reimpiantati dovranno essere utilizzati gli stessi vitigni estirpati oppure vitigni compresi tra quelli riconosciuti idonei alla coltivazione e classificati negli specifici elenchi regionali.
I contributi. L’entità del contributo può variare dal 50 al 75% della spesa con importi massimi ad ettaro di 16.000 euro sui costi reali oppure, a scelta, di 15.000 euro sui valori tabellari. Tali importi possono esser aumentati fino a 24.500 euro nelle zone ad alta valenza ambientale e paesaggistica e in particolare: o pendenza del terreno superiore al 30 per cento; a altitudine superiore ai 500 m sul livello del mare (esclusi altipiani); impianti viticoli con sistemazione a terrazzamento o gradoni;
viticoltura in piccole isole. La superficie minima deve essere pari a 0,5 ettari oppure 0,3 in caso di progetti collettivi. Le domande. La compilazione e presentazione delle domande è effettuata in via telematica, utilizzando le funzionalità online messe a disposizione da Agea sul portale Sian o dai vari organismi pagatori regionali. Non sono accettate e quindi ritenute valide le domande che pervengono con qualsiasi altro mezzo all’infuori di quello telematico. Gli imprenditori potranno rivolgersi ai Centri autorizzati di assistenza agricola, liberi professionisti, uffici regionali territorialmente competenti, oppure attraverso la registrazione nel sistema informativo (utenti qualificati). Sempre ai fini della domanda di contributo l’azienda dovrà essere in possesso di autorizzazione al reimpianto così come previsto dal decreto Mipaaf n.12272 del 15 dicembre 2015 da far data dal 1° gennaio 2016. In conclusione si tratta di una misura molto apprezzata dagli agricoltori, essa permette infatti di aumentare la competitività dei produttori attraverso l’adeguamento delle strutture viticole favorendo l’aggregazione e la valorizzazione delle produzioni di qualità e certificate, di adeguare la composizione ampelografica dei vigneti ai nuovi orientamenti dei consumi, di favorire un migliore inserimento dei vigneti nel rispetto dei principi della sostenibilità ed infine di tutelare il valore paesaggistico dei nostri territori. Il rinnovo delle superfici vitate consente all’Italia di mantenere un ruolo di rilievo nei mercati internazionali ed essere uno degli Stati di riferimento per l’innovazione enologica.

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