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Il Sole 24 Ore

Accordo Ice-Cofco per spingere il vino italiano sugli scaffali cinesi … Sarà ufficializzato domani, nel corso della tappa milanese del Wine Forum, l’accordo siglato nei giorni scorsi tra Ice e Cofco, una delle maggiori holding nel settore del food e della logistica in Cina (con un turnover annuale di circa 100 miliardi di euro, 400 wine shops, 1.000 distributori e 11 shop online). Lo scopo del progetto è diffondere una conoscenza approfondita del vino italiano e promuoverlo con una strategia multicanale e un piano di comunicazione ad hoc per posizionarlo nei canali online e offline di Cofco che, ad oggi, ha un portfolio di prodotti italiani che include circa 28 brand e oltre 100 vini.
L’accordo. L’accordo Ice-Cofco, della durata di un anno (luglio 2018- giugno 2019), prevede la creazione di un’ampia campagna promozionale che coinvolga circa 200 punti vendita di Cofco in Cina, dove verranno dedicati scaffali ad hoc al vino italiano. La campagna coinvolgerà, poi, anche le maggiori piattaforme cinesi (JD.com e Tmall.com), supportando la promozione con corsi di training sul vino sia per i clienti principali che per la forza vendita degli store selezionati. Con un obiettivo, ha spiegato il presidente dell’Ice, Michele Scannavini: «aumentare la conoscenza attuale del vino italiano per creare e diffondere una percezione esclusiva e di lusso. Il vino italiano, infatti, in Cina cresce, ma spesso non è associato a una fascia “top”, cioè a un segmento alta qualità/prezzo. Valori, quelli di lusso, ricercatezza é status symbol, che invece sono patrimonio consolidato del vino francese nel Far East. Dobbiamo, dunque, innalzare il prezzo medio delle bottiglie. In quest’ultimo biennio - ha concluso Scannavini - l’Ice ha a disposizione 17 milioni di euro circa per la promozione del Made in Italy in Cina. Tre milioni sono dedicati solo al prodotto vino». Lo stato dell’export in Cina. Le esportazioni di made in Italy verso la Cina, lo scorso anno, sono cresciute del 22,2 per cento. Un aumento di quasi un quarto per un valore assoluto che resta record storico per l’Italia (13,5 miliardi di euro). Stando alla China Wine Association Alliance, l’anno scorso, nel mercato cinese è entrato il 17% in più di vini stranieri rispetto all’anno precedente. La Francia è il primo Paese esportatore (973 milioni di euro in valore); seguono l’Australia (640 milioni, in aumento del 23%), il Cile (290 milioni), la Spagna (171). L’Italia è quinta, a quota 130 milioni. Tuttavia, stando ai dati delle dogane cinesi, ancora più straordinaria sarebbe la crescita registrata di beni italiani in arrivo in dogana cinese nel primo trimestre di quest’anno. Qui sia l’agroalimentare, in generale, che i vini, in particolare, hanno registrato risultati record: rispettivamente +18% e + 22% nel 2017. E addirittura +63% nel primo trimestre di quest’anno per il vino. Per la seconda parte dell’anno ci si aspettano numeri simili vista la grande affluenza cinese al Vinitaly e Nomisma Wine Monitor prevede per il 2018 un possibile raddoppio in valore per il vino italiano in Cina rispetto a due anni fa. La quota italiana, in meno di 18 mesi di promozione pubblica ed investimenti privati, è passata dal 4,8% al 7% e in classifica siamo risaliti dal 5° al 4° posto, superando la Spagna. Intanto, proprio oggi e domani, Ice (in collaborazione con Federvini, Unione Italiana Vini e Federdoc) organizza a Roma e a Milano il I Forum sulle “Opportunità e Sfide per il vino italiano in Cina”. L’intento è quello di fornire agli imprenditori con concreti interessi sul mercato cinese, esportatori abituali, stampa specializzata ed export manager, una panoramica sulle opportunità e strategie che il mercato cinese del vino delinea per i prodotti italiani. Anche perché, quest’anno, Cofco ha aperto il suo primo flagship shop su JD.com con l’obiettivo di promuovere il vino italiano e la sua cultura: inizialmente cercando di massimizzare le vendite di prodotti già presenti nel portfolio e, dopo l’accordo, anche con l’obiettivo di accrescere il range di prodotti offerti.

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