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Il Sole 24 Ore

Caso Prosek, altolà dell’Italia a Bruxelles: stop al riconoscimento ... Ufficializzata la richiesta, ora Zagabria ha 60 giorni per le controdeduzioni...L’Italia si è ufficialmente messa di traverso al riconoscimento europeo del Prosek. Il dossier italiano con l’opposizione al riconoscimento della menzione geografica tradizionale per il vino croato è infatti stato trasmesso ieri all’attenzione della Commissione europea. Ora il countdown si riazzera, e partono i 6o giorni di tempo in cui Zagabria potrà presentare a sua volta le controdeduzioni. Nel documento di 14 pagine è precisata la posizione italiana e le motivazioni tecniche, storiche e territoriali, compresa l’iscrizione delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nella lista del patrimonio mondiale Unesco. “In provincia di Trieste vige il bilinguismo - ha ricordato ieri il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli - sui cartelli stradali il nome del paese di Prosecco si accompagna a quello di Prosek che ne è la traduzione, e questo dimostra l’omonima tra i due termini. Non dimentichiamoci il precedente del Tocai agli inizi degli anni 2000, quando fu dato ragione all’Ungheria, dove Tockaj era un nome geografico, e torto ai produttori friulani, per i quali che Tocai era il nome di un vitigno. Se lo stesso criterio dovesse essere applicato oggi al caso del Prosecco/Prosek, questa volta dovrebbe aver ragione l’Italia”. La paura più grande, per il nostro Paese, è che quello del Prosek diventi un precedente pericoloso per istituzionalizzare l’Italian sounding: “A rischio - ha aggiunto Patuanelli - c’è l’intero sistema di protezione delle denominazioni geografiche e l’eccellenza della produzione agroalimentare italiana”. Sui mercati internazionali il Prosecco è ormai campione di incassi. Quasi una bottiglia di vino italiano su sei stappata oggi all’estero è di Prosecco, ha ricordato la Coldiretti, e dall’inizio dell’anno le vendite oltre confine sono addirittura aumentate del 32%. A fine 2021 il giro d’affari delle bollicine di Conegliano Valdobbiadene raggiungerà un valore al consumo di 2,5 miliardi di euro e, in termini di volumi esportati, supererà quelli dello Champagne e del Cava spagnolo. Gli Stati Uniti sono il primo acquirente in valore del Prosecco, anche se l’incremento maggiore delle vendite - sottolinea la Coldiretti - si è verificato in Russia, dove gli acquisti sono praticamente raddoppiati (+91%). Il suo appeal resiste anche alla Brexit, con le vendite nel Regno Unito che aumentano del 5% e in prospettiva cresceranno ancora, visto che Londra ha annunciato il taglio delle tasse sul Prosecco e sui vini spumanti, con un calo di circa 1,3 euro a bottiglia.

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