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Il Sole 24 Ore / Casa&case

Il Taurasi in cerca di marketing ... Quotazioni in calo del 10% per il crollo dell’uva: ruderi da sistemare a 40mila euro... Scende la redditività dei vigneti campani e le proprietà vengono dismesse. Inglesi e americani fanno acquisti a Calitri... Non è un buon momento per la zona di produzione vitivinicola del Taurasi, che per bellezza e qualità della terra nulla ha da invidiare al Chianti toscano. Il prezzo dell’uva, in questo caso dell’Aglianico, detto un tempo “il Nebbiolo del Sud”, è sceso anche qui. Di conseguenza è calata la quotazione del “tombolo”, l’unità di misura locale utilizzata in agricoltura (pari a 3.333 mq), provocando una flessione del mercato dei vigneti e delle aziende agricole. “Purtroppo in queste valli - osserva Salvatore Mario Mirabile, presidente provinciale di Fiaip - la produzione del vino non è collegata alla cultura del territorio ed è scarsa la promozione o marketing territoriale”. Ciò che di buono è stato fatto viene poi letteralmente “cancellato”, come è successo alla Fiera enologica Taurasi, iniziativa a metà strada tra la valorizzazione enogastronomica e la promozione turistica che da 11 anni dava visibilità ai produttori del territorio, alcuni dei quali molto quotati e apprezzati all’estero (tra le etichette famose Terredora, Mastroberardino o D’Antiche Terre). Negli ultimi anni nell’Avellinese il prezzo dei vigneti specializzati, a spalliera, si è assestato sui dieci euro al mq, 100mila all’ettaro. “In questo periodo - precisa Giancarlo Barbieri, esperto di viticoltura - gli scambi avvengono su quotazioni ribassate del 10% a causa del crollo del prezzo dell’uva. Meno cari i vigneti storici con pergola avellinese”. In questo periodo è abbondante l’offerta di vitigni e aziende agricole, ma scarsa è la domanda. “Negli anni passati c’è stato il boom - spiega Domenico Mastroberardino, collaboratore dell’agenzia Evoluzione Casa -. Sono state avviate più di una quarantina di aziende agricole. Molte come forma di investimento da parte di imprenditori estranei al settore vitivinicolo. Ora che i guadagni si volatilizzano la gran parte di questi disinveste, vendendo le proprietà”. Riscuote appeal, invece, il mercato di piccoli rustici alimentato da un target di compratori tutto locale, proveniente dalle zone limitrofe. La domanda è vivace, stimolata dai prezzi competitivi: “Si può acquistare un rudere in una posizione discreta a partire da 40mila euro - spiega Angelo Taurasi, titolare dell’agenzia omonima -. C’è chi sceglie di trasferirsi in campagna lasciando Napoli o Avellino quando arriva il momento della pensione”. I centri storici delle località più belle della Docg, come Taurasi, Sant’Angelo, Gesualdo e Fontanarosa, hanno ottime potenzialità di sviluppo per il mercato delle seconde case. Alcuni di questi paesi, con suggestive costruzioni in pietra, sono stati restaurati nella forma originaria dopo il terremoto dell’Ottanta. “A Taurasi le abitazioni da sistemare, anche dal punto di vista statico, sono vendute a 300-400 euro al mq - dice Angelo Taurasi -. Per le case già ristrutturate la richiesta oscilla tra 700 e 900 euro al metro”. Qui gli onnipresenti inglesi, sempre a caccia di bei luoghi dal clima mite e prezzi abbordabili, non sono ancora arrivati. Sono però nei dintorni: con gli americani hanno già fatto acquisti a Calitri, detta la “Positano della montagna”, in provincia di Avellino, dove il centro storico è stato valorizzato e i prezzi sono doppi.

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