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Il Sole 24 Ore / Plus

Piacciono Campari, Carlsberg e Pernod Ricard ... Il settore caldo, beverages... Le potenzialità del settore beverages si annidano nelle singole storie societarie, mentre nel complesso, il valore del compatto appare già pienamente espresso nei livelli dell’indice. Questa è l’opinione prevalente tra gli analisti. L’indice settoriale europeo Msci Beverages lo scorso anno è cresciuto più dei listini del Vecchio continente: le variazioni risultano pari, rispettivamente, al 23,5 e al 17,5%. Da gennaio ha rallentato, mettendosi al passo delle Borse, segnando una performance del 6 per cento.
Citigroup parla di valutazioni “tirate” e raccomanda di ridurre il peso di food & beverages (underweight) in portafoglio, perché è a premio sia sul mercato che sulle proprie medie storiche. Nel segmento dei produttori di alcolici e bevande seleziona con overweight (sovrappesare) Pernod Ricard. L’azienda francese ha comunicato un fatturato in crescita nei liquori e una svolta positiva nei vini. Il risultato è stato raggiunto grazie alla domanda dei Paesi emergenti, ma anche alla ripresa delle vendite in Italia, Germania e Regno Unito.
Goldman Sachs ha alzato il prezzo obiettivo (target pace) dell’azione a 157 euro (da 153), pur mantenendo un giudizio neutrale. Lehman Brothers, invece, ha confermato la sua opinione positiva nel medio termine sul titolo (overweight, target price 168 euro) e si aspetta un miglioramento dell’efficienza da sinergie nel corso del 2007.
Tra gli altri titoli segnalati con overweight della banca d’affari troviamo due birrifici: Carlsberg, per cui Lehman ha alzato le stime sugli utili e il prezzo obiettivo a 12 mesi a 740 corone danesi (da 640), e Heineken (target price 42 euro), recentemente trascurata dagli investitori a favore dei concorrenti, ma in fase di recupero dei volumi tra i consumatori usa. Il titolo ha beneficiato nell’ultima settimana dello spostamento degli investitori dalla rivale belga InBev, che ha subito il taglio delle raccomandazioni da buy (comprare) a hold (mantenere) da parte di Rabo Securities e di Société Générale. InBev, salita del 20% da inizio anno fino al massimo di 60,2 euro del 7 maggio, ha ritracciato a 58,6, nonostante i risultati del primo trimestre abbiano battuto le attese, sia in termini dì fatturato che di margine lordo.
Ing aveva da poco preso una scelta contraria, portando il rating da hold a buy.
Raccoglie, invece, consensi in gran parte positivi l’italiana Campari. Il bilancio a fine marzo ha evidenziato un’accelerazione delle vendite, sostenuta da una crescita organica superiore all’11%. Le cifre si sono rivelate migliori delle stime dei broker e il mercato ha accolto in modo positivo il passaggio dall’Ad Enzo Visone a Bob Kunze-Concewitz. JP Morgan ha migliorato il rating a overweight da neutral e il target price da 8,2 a 8,45 euro; Chevreux ha ribadito il posizionamento nella lista dei preferiti, con un target price di 8,85 euro; Lehman Brothers ha rivisto leggermente al rialzo il livello di prezzo obiettivo a 8,4 euro (dai precedente a 8,3 euro) e ha confermato il consiglio di sovrappesare, poiché ritiene ci sia spazio per una crescita ancora maggiore nei prossimi trimestri.

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