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Il Sole 24 Ore / Ventiquattro

Brindisi a colpo sicuro ... Le migliori annate di Krug, Dom Perignon Perrier-Jouèt, Roederer e Ruinart... Natale si avvicina, ci si prepara a stappare. Quale sarà la bottiglia giusta? Se parliamo di champagne non si sbaglia cominciando con la Maison Moét, fondata nel 1743 e madre di un marchio quasi leggendario: Dom Perignon. Nella gamma dell’etichetta c’è uno champagne di pregio come il Dom Perignon Rosé Vintage 1996, l’ultima creazione dello chef de cave Richard Geoffroy: un vino dall’eleganza e dalla forza esplosive che saprà accompagnare ogni portata della cena natalizia. Sempre in tema ecco Dom Ruinart Rosé, un sons année da uve Pinot Noir e Chardonnay (con leggera e scontata prevalenza del primo uvaggio), morbido e dall’ottimo rapporto qualità/prezzo. Per chi predilige bollicine d’annata l’etichetta ideale è Krug. Tra i suoi millesimati esemplare per finezza il 1990, benché un brindisi indimenticabile obblighi a stappare un Krug Collection o il Clos du Mesnil (di qualunque vintage si tratti). Grandi vini da invecchiamento anche alla Maison Roederer, dove privilegiare una cuvée Cristal d’annata superiore a quindici anni. Difficile non consigliare la seduzione visiva di una bottiglia di Perrier-Jouèt Cuvée Belle Epoque 1996. In alternativa ci si può lasciar conquistare dalla Grande Dame Vintage 1995 di Veuve Clicquot.
(arretrato di Ventiaquatto - Il Sole 24 Ore dicembre 2006)

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