Il Sole 24 Ore

Il vino punta al mercato cinese ... "l'entrata della Cina nella Wto è una tappa storica per i commerci est-ovest, è lo sarà anche per i rapporti d'affari tra l'Italia e questo grande Paese, sicuri che l'abbattimento delle tariffe doganali creerà nuove opportunità di crescita dei nostri prodotti in Cina. A beneficiare di questa situazione sarà soprattutto il business alimentare, in particolare il vino e l'olio extra vergine d'oliva che sono due prodotti del made in Italy con le maggiori chances di sviluppo".
Il presidente dell'Ente Fiera di Verona, Pierluigi Bolla, è contento dell'imprevista coincidenza tra la ratifica dell'ingresso della Cina nella Wto (il 9 novembre) e la terza edizione del China WinItaly, promosso, appunto, dal VinItaly di Verona, che si inaugura domani a Pechino ... centinaio le aziende vinicole presenti ... attualmente l'Italia è il secondo maggiore essportatore per quantità (3600 ettolitri nel 2000), dopo la Spagna, e terzo per valore (5,2 milioni di Euro pari a 10 miliardi di lire), dopo Spagna e Francia ... Una delle prima case italiane ad andare in Cina è stata al Masi di Verona, il cui titolare Sandro Boscaini dice: "abbiamo cominciato nel '96 affidando i nostri prodotti ad un distributore locale, la Montrose, sicchè oggi siamo a 3500 casse l'anno: non sono tante e il mercato non è facile, tuttavia, riteniamo che in futuro crescerà ed esserci ora è fondamentale. Come Masi sono presenti anche altre case comne Sella & Mosca di Alghero, che è tra i maggiori esportatori, e soprattutto Zonin che ha aperto anche una propria sede di rappresentanza. Altre aziende si sono per ora solo affacciate: "vogliamo studiare il mercato - spiega Stefano Cinelli Colombini della Fattoria dei Barbi di Montalcino - ma sappiamo già che qui uno dei problemi maggiori è la mancanza di una buona rete distributiva: e poi bisogna fare attenzione alle formule di pagamento".