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Il Sole 24 Ore

Drastica riforma in arrivo per le enoteche regionali ... Dall’economia Italiana all’Enoteca d’Italiana. Sembra un gioco di parole ma promette di essere una vera e propria rivoluzione del sistema della produzione vitivinicola. Per il momento la riforma è ancora in fase di discussione, ma il provvedimento promosso dal Sottosegretario alle Politiche Agricole, Teresio Delfino, punta a ridefinire i contorni dell’attività promozionale con la creazione di un nuovo strumento, l’Enoteca d’Italia, che sostituirà l’attuale Enoteca Italiana. Sulle modalità con le quali si arriverà al nuovo organismo e sui compiti che quest’ultimo gestirà, molte sono ancora le opzioni sul tavolo. Come difficili sono da quantificare le risorse gestite dall’ente di promozione. “Un calcolo di qualche anno fa – dice il Direttore generale del Mipaf, Giuseppe Serino – ha evidenziato che ogni anno ci sono circa 150 milioni di euro per promozione all’intero comparto agroalimentare”. Insomma le uniche cose certe sono che la sede resterà a Siena e che qualcosa cambierà. Di una nuova “era” della promozione vitivinicola si è parlato ieri al Vinitaly, durante la prima Conferenza nazionale delle Enoteche pubbliche, incontro promosso dal Ministero per le Politiche Agricole. Alla conferenza hanno preso parte oltre al Sottosegretario Delfino, gli Assessori all’Agricoltura delle Regioni Puglia (Nicola Marmo), Sicilia (Giuseppe Castiglione), Piemonte (Ugo Cavallera), nonché il presidente dell’Associazione delle enoteche italiane, Lino Rava, e il presidente dell’attuale Enoteca Italiana Flavio Tattarini. La principale difficoltà con la quale la riforma (che vedrà la luce entro la fine dell’anno) deve fare i conti è quella di raccordare le nuove sfide sul mercato mondiale (che i pongono una revisione degli strumenti promozionali) con la spinta dal “basso”. E in particolare con l’esperienza che le varie enoteche regionali, costruite negli ultimi anni, hanno maturato.

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