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Il Sole 24 Ore

Spumante, in vista la ripresa ... C'è un'aria più distesa tra i produttori di Asti spumante, non solo per l'accordo interprofessionale sui prezzi delle uve firmato a metà settimana ... ma anche per le buone notizie che arrivano dai mercati di consumo, nonchè per la crescita della domanda attesa per i prossimi mesi. Il primo a credere in questa ripresa è proprio il neo presidente del consorzio di tutela dell'Asti, Paolo Ricagno. «È qualcosa di più di una sensazione», dichiara. «Tra gli addetti ai lavori si avverte infatti una maggiore fiducia per come sta evolvendo il mercato e, anzi, già oggi possiamo dire che il peggio sembra essere alle nostre spalle». Per suffragare questa tesi il presidente del consorzio sottolinea come «le vendite di Asti nei primi mesi dell'anno sul mercato interno sono cresciute mediamente del 10%, quelle estere tengono bene in quasi tutti i grandi Paesi di destinazione ad eccezione della Germania, dove persiste una situazione difficile con perdite dell'8%, e degli Usa che invece collezionano una crescita del 25% compensando il rallentamento tedesco. E poi sta riemergendo la Russia». In questo contesto arriva dunque l'accordo con i produttori di uve «che - osserva Ricagno - è stato firmato dopo solo due incontri con la controparte e che, comunque, non si limita solo alle rese e ai prezzi cresciuti mediamente del 12%, ma prevede tutta una serie di azioni di sostegno e rilancio dell'Asti spumante». Una realtà produttiva che coinvolge 6.800 vignaioli con 9.120 ettari distribuiti tra Asti, Cuneo e Alessandria con 49 imprese imbottigliatrici e una produzione di 70 milioni di bottiglie, di cui il 75% esportate. Tanto basta per fare dell'Asti l'etichetta italiana più venduta nel mondo ...

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