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Il Sole 24 Ore

Con la vendemmia 2004 ripartono i futures ... Dalle prime vinificazioni traspare la soddisfazione di molti cantinieri per la vendemmia 2004 che si sta concludendo generosa sia in quantità che qualità e potrebbe essere quella giusta per far ripartire gli strumenti di investimento che hanno fatto le prime apparizioni sul mercato del vino qualche anno fa. Le offerte che puntano sui vini d'annata vanno dai certificati "en primeur" ai warrant abbinati a prestiti obbligazionari.
Dedicate agli appassionati le bottiglie "en primeur" sono per chi ci tiene ad accaparrarsi a prezzi vantaggiosi bottiglie di annate importanti prima che arrivino sul mercato e vengano subito esaurite nelle enoteche. Il prezzo rimane bloccato al momento successivo alla vendemmia. Se da un lato ai produttori permette di rientrare una parte di investimenti in tempi più brevi di quelli di affinamento al compratore consente invece di risparmiare fino al 30-40% sul prezzo che sarà in etichetta quando il vino uscirà sul mercato dopo il periodo di invecchiamento di tre o quattro anni, a secondo dei vini, passato nelle botti o barrique dei produttori.
L'Italia ha seguito l'esempio dei grandi chateau francesi per quanto riguarda l'uso di strumenti per finanziare l'invecchiamento dei vini di maggior prestigio, però rimaniamo ancora indietro rispetto alla Francia dove per i bordeaux c'è un vero e proprio mercato secondario dei futures. Si tratta di veri e propri contratti di acquisto differiti nel tempo con "certificato" e garanzia dell'azienda che consentono buone rivalutazione annue. Condizioni essenziali per i vini sono: longevità, forte richiesta, prestigio ed immagine, qualità elevata e tiratura limitata.
I vini che si prestano sono quelli più noti: Brunello di Montalcino, Barolo ma anche Barbaresco ovviamente solo di grandi annate. Ancora è troppo presto per sapere se i vini di quest'anno potranno candidarsi a operazioni del genere. Per il primo bisognerà aspettare la manifestazione di febbraio "Benvenuto Brunello" che si tiene ogni anno a Montalcino dove saranno gli "analisti" del vino ad attribuire il rating per l'annata 2004. «Fino ad allora non sapremo se l'annata 2004 potrebbe essere quella giusta» come dicono alla Castello Banfi l'azienda toscana che è stata la prima a lanciare in Italia i "futures" sul vino sull'eccellente vendemmia '95 (i certificati hanno avuto una rivalutazione del 10-15% annuo) operazione ripetuta poi solo per il '97.
Queste sono state le ultime due vendemmie che hanno ottenuto dal Consorzio del Brunello le cinque stelle ossia il massimo dei voti. Per chi vuole anche "assaggiare" gli en primeur dei grandi vini italiani prima di acquistare ad occhi chiusi l'occasione è offerta da "In anteprima" la manifestazione annuale organizzata da WineTip, azienda specializzata nella vendita di grandi vini "en primeur", che si tiene a maggio a Milano. Qui è possibile degustare le prove di botte dell'ultima vendemmia di una ventina di produttori e confrontarla con le due precedenti e poi anche acquistare anticipatamente i lotti.
Nell'ultima degustazione dei vini 2003 c'è stato un «successo soprattutto per i toscani e siciliani» commenta Alberto Cristofori di Wine Tip. La vendemmia passata non è stata facile ma «potrebbe essere migliore del 2004 - è il parere di Cristofori - perché c'era meno quantità ma la qualità era buona e quindi c'è più interesse ad acquistare en primeur vini che probabilmente sarà difficile reperire». Per assicurarsi in anticipo una delle bottiglie più ricercate del 2003 "si risparmia un 25-30% rispetto al prezzo che si può trovare in enoteca sull'annata in corso" continua Cristofori. Ad andare per la maggiore accanto a Brunello e Barolo anche vini che danno visibilità ad altre regioni come l'Amarone per il Veneto, Merlot per la Sicilia, e Sagrantino per l'Umbria.

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