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Il Sole 24 Ore

Il caso - I vitigni della Calatrasi di Palermo
Vini tunisini per palati nordici ... Per convenienza e per nostalgia. La siciliana Calatrasi è arrivata in Tunisia cinque anni fa, quando il governo ha messo in gara la concessione in affitto di 410 ettari nel governatorato di Mateur. Ha vinto la selezione e ha impiantato il suo vigneto su duecento ettari. «Avevamo bisogno di coltivare varietà della Valle del Rodano. Farlo in Francia sarebbe stato folle. Così abbiamo cercato un'opportunità in Tunisia», racconta Maurizio Miccichè, un medico che negli anni 90 ha lasciato la carriera per produrre il vino. Come il padre e il nonno, o il fratello del nonno che negli anni 20 aveva coltivato la terra tunisina. Insieme alle origini e a un partner (che ha il 30% dell'azienda tunisina) ha trovato condizioni vantaggiose. Anzitutto sul fisco. «Il governo ci ha dato la detassazione totale degli utili per dieci anni. Già nel 2003 eravamo in attivo: qui i margini sono alti», dice Miccichè. E poi sul costo del lavoro dei 38 dipendenti e dei cento stagionali. «Un operaio mi costa un decimo rispetto all'Italia ma ce ne vogliono tre per fare lo stesso lavoro che fa un mio dipendente siciliano. Purtroppo la bassa produttività è quasi un limite filosofico». Limiti compensati anche da altre convenienze, come il basso costo dell'affitto, mentre la burocrazia «è macchinosa, lenta, ma in fondo è come in Sicilia vent'anni fa». I risparmi sono importanti, però il medico-imprenditore insiste sulle opportunità create dall'investimento. «Per prima cosa - spiega - siamo entrati sul mercato locale, in forte sviluppo. Il contratto con il governo ci obbliga a esportare il 70% della produzione e grazie a questi vitigni è cresciuto il nostro giro d'affari in Nord Europa, soprattutto Scandinavia e Gran Bretagna». Carignan, Syrah, Cincault e Grenache coltivati nel «domaine Neferis» vanno soprattutto lì. «Sul nostro mercato vendiamo le produzioni siciliane e pugliesi. Altrove i vini tunisini sono apprezzati: meno in Germania, dove purtroppo sono associati alla bassa qualità, per via di uno storico investimento tedesco». In Tunisia, Calatrasi produce un milione di bottiglie con un giro d'affari di 1,8 milioni di euro nel 2004. Il consolidato dell'azienda di San Cipirello (Palermo) è di 15 milioni, il 4% in più rispetto al 2003 e quintuplicato in sette anni, con il 68% di export.

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