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Il Sole 24 Ore

Una cantina stile «Atlantide» per Antinori. Il progetto dell'architetto Casamonti: due fessure nella collina per nascondere impianti e musei ... Due tagli quasi impercettibili lunghi duecento metri nel paesaggio collinare di San Casciano Val di Pesa. Due leggeri sbalzi del terreno immersi tra i vigneti. E, sotto, incassati fino a 15 metri nel terreno, 24mila metri quadrati di locali per lo scarico delle uve, per la maturazione del vino, per la produzione e l'imbottigliamento.
E ancora: un sistema espositivo, un museo, un auditorium per 200 persone, parcheggi, uffici, fino a salire su, alla sala panoramica per la degustazione del vino. Una «Atlantide, città sotterranea e invisibile dalla via Cassia». È il progetto delle nuove cantine Antinori realizzato dal fiorentino Marco Casamonti, uno dei più brillanti architetti della nuova generazione under 40, e dal suo studio Archea. «Il mandato del marchese Piero Antinori - ha detto ieri Casamonti presentando il progetto - era quello di realizzare un progetto quasi impossibile: monumentale e nascosto al tempo stesso, un segno che restasse nella storia e fosse, al contempo, quasi invisibile». La presentazione del progetto è avvenuta nel corso del convegno «Verso un nuovo Rinascimento» cui hanno partecipato altri due architetti illustri che si sono cimentati con il tema oggi molto ricorrente del vino e delle cantine: Mario Botta e Boris Pedrecca. «L'investimento per le nuove cantine sarà di circa 40 milioni - dice Piero Antinori - al netto dell'incasso derivante dalla vendita dell'area dove oggi sorgono le nostre cantine nel centro di San Casciano. I lavori cominceranno con la prossima estate e termineranno in due anni. Il progetto è riuscito a darci quel che volevamo: un insieme di tradizione, di luogo per una produzione di qualità, di valorizzazione del paesaggio toscano e, al tempo stesso, un segno di innovazione ben rappresentato dal linguaggio moderno di quei due tagli nella collina». L'area interessata al progetto è di 37mila metri quadrati, con una realizzazione di 40mila metri cubi, in gran parte scavati nel terreno. Nella nuova struttura Antinori concentrerà gli uffici e le tre aziende vinicole sparse oggi sul territorio del Chianti. «Si tratta di un luogo baricentrico per la nostra produzione che ci consente di razionalizzare le strutture aziendali. Ma è anche un progetto con cui diamo risposta a un'esigenza che oggi sempre più si sviluppa con il fenomeno del turismo del vino: consentire al consumatore di guardare dietro la bottiglia».

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