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Il Sole 24 Ore

Il lusso italiano batte la Francia. Primo nel mondo con una quota del 26,5% del mercato ... Primi in classifica: sui prodotti di lusso, che rappresentano la gamma alta del mercato, l'Italia ha la quota di mercato maggiore a livello internazionale. Con il 26,5% supera la Francia, posizionata al 22%, mentre gli altri Paesi sono nettamente indietro. Una fetta consistente dei 75 miliardi di euro che vengono spesi nei settori dell'arredamento, design, moda, gioielleria, orologi. Sono i dati che emergono dalla ricerca presentata ieri da Altagamma, l'associazione nata nel 1992 e di cui fanno parte 58 aziende italiane leader nel settore del lusso. In un mercato sempre più polarizzato, con la fascia media che scende, mentre quella più elevata e quella di massa hanno segni positivi, per il segmento top del made in Italy c'è spazio per crescere. E i mercati di sbocco sono non solo la Cina, ma anche l'Europa dell'Est, la Russia e il Medio Oriente.
Complice di questo trend positivo, il nuovo turismo di elite: « Il turismo ha una ricaduta immediata sugli acquisti, bisogna stimolarlo, prepararci ad accogliere i nuovi protagonisti che arrivano dai Paesi emergenti, russi, cinesi, arabi » , ha detto Leonardo Ferragamo, presidente di Altagamma.
Se le istituzioni devono fare la loro parte, come ha sottolineato Ferragamo, le imprese stanno mettendo a punto una strategia che punta sul rafforzamento dei marchi, sulla spinta del retail e della presenza del made in Italy nei corner delle maggiori catene di vendita. Premere l'acceleratore sull'estero è comunque un imperativo per le aziende leader: il convegno di ieri si è concentrato sulla Russia e sul Medio Oriente. « La Russia e l'Est europeo sono la nostra Cina » , ha detto Ermenegildo Zegna, che con l'omonima azienda è già presente su questi mercati. I nuovi consumatori russi sono un mercato in crescita, come hanno detto alcuni protagonisti della distribuzione presenti ieri pomeriggio. Per ora l' 80% delle vendite è rappresentato da Mosca, hanno detto i distributori, che hanno sollecitato gli imprenditori e manager presenti, da Zegna a Santo Versace, a Michele Norsa (Valentino), ad avere fiducia nel Paese e nei partner locali e a puntare a crescere anche nelle altre zone della Russia, dove a loro parere c'è una domanda potenziale. Punta alla Russia anche Francesco Trapani, amministratore delegato di Bulgari, che sta preseguendo l'espansione all'estero, convinto che oltre ad intercettare i turisti, sia opportuno essere presenti sui mercati locali. Russia, ma non solo: Trapani aprirà a breve altri due negozi in Cina ( Bulgari è già presente a Pechino e Shangai), dove l'azienda ha ancora « una piccola presenza che va aumentata, visto l'andamento delle vendite » .
Se Russia, Est e Cina possono avere grandi numeri, sono più ridotti quelli del Medio Oriente, ma è un mercato con una grande crescita potenziale e forti margini. All'incontro hanno partecipato anche Sergio Billè, presidente della Confcommercio, ed il vice ministro per il Commercio estero, Adolfo Urso, che ha annunciato una riorganizzazione degli enti preposti all'internazionalizzazione e l'apertura per l'autunno di 50 sportelli Italia in giro per il mondo.

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