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Il Sole 24 Ore

Il libro - Così l'Anno santo batte il «caro euro» ... «Non mi hai fatto notare una cosa importante: i prezzi in lire che ci ricordiamo risalgono a qualche anno fa. Perciò quelli di oggi in euro ci sembrano tanto alti e abbiamo l'impressione che l'inflazione galoppi». Così un collega, senza pregiudizi ma convinto che il passaggio dalla lira all'euro abbia fatto impennare il costo della vita, mi ha apostrofato in una vivace discussione in cui difendevo la linea (impopolare e perdente) che in Italia non c'è stata un'extra inflazione da changeover. Portando al mio mulino un argomento solido: l'impressione dei grandi rincari è dettata dalla scarsa memoria dei prezzi passati, che si aggiunge alla poca dimestichezza nel calcolare variazioni percentuali, a distinguerle dai livelli, e ad assegnarne l'importanza corretta nella nostra spesa complessiva (le zucchine che raddoppiano di prezzo incidono per pochi euro l'anno sul bilancio di una famiglia).
Il costo di un pasto al ristorante è tra le munizioni preferite da chi afferma, senza tema di smentite e sulla base del vissuto personale, che il cambio è stato fatto a mille lire per euro.
« Prima - sostengono di ricordare - in quel locale si mangiava con 30mila lire, adesso non bastano 30 euro. Per un primo bastavano 8mila lire, adesso servono 8 euro». E la pizza? Citando la "margherita d'oro" uccidono ogni replica.
Hanno perfettamente ragione. Per il caromenù. Mangiare in un buon ristorante è diventato pepato: + 46% in pochi anni. In quelli più rinomati addirittura + 120%! Dati ricavabili dallo studio di Eugenio Gaiotti e Francesco Lippi, economisti della Banca d'Italia, che si basa sui prezzi indicativi pubblicati da Gambero Rosso, la famosa guida. È il piatto più gustoso, degno di un grande chef, del libro «L'euro e l'inflazione», a cura di Paolo Del Giovane, lo stesso Lippi e Roberto Sabbatini (Il Mulino; da oggi in libreria). Questi forti rincari, però, non sono avvenuti nel solo 2002, all'arrivo dell'euro nelle nostre tasche, ma in sei anni. Nel 1998 mangiare in un ristorante di qualità ( tali sono quelli selezionati dalla guida) costava in media 64.200 lire ( 33,2 euro). Antipasto, primo, secondo e dolce; vino escluso. Nel 2004, dopo aumenti sostenuti in tutti i sei anni, si è arrivati a 48,6 euro. Nei locali più raffinati si è passati da 220mila lire ( 113,6 euro) a 250 euro. È interessante notare che il prezzo minimo è salito del 62,7%; per rinfrescarci la ( s) memoria: sette anni fa si dovevano sborsare non meno di 25mila lire; diventate nel 2004 21 euro ( stando a Gambero Rosso). Se aggiungessimo il vino che, oltre al grado alcolico ha portato in alto anche il prezzo ( e molto), tutti questi rincari sarebbero ben più elevati.
Questo significa, allora, che l'euro ha provocato un balzo dell'inflazione ed è imputabile di furto con scasso ai danni degli italiani? No. Perché la lievitazione dei conti è iniziata prima ed è proseguita dopo il changeover. Riflettendo un aumento della domanda (maggiore preferenza a pranzare fuori e in buoni locali), l'incremento di alcuni costi (materie prime alimentari; oltre al vino), situazioni di mercato talvolta poco concorrenziali. Perché quel po' di concentrazione dei ritocchi nei listini che si è avuta in occasione del changeover era naturale (visto che s'aveva da fare già una conversione dei prezzi e pubblicare nuovi menù); altrimenti sarebbero stati diluiti nel tempo. Perché il changeover ha comportato costi (che gli economisti chiamano proprio «menù» : ricalcolo e ristampa dei listini). Infine, perché altri fenomeni hanno inciso di più: nel 2000 il Giubileo ha fatto schizzare i conti al ristorante attorno al Vaticano e a Trastevere (+ 23% e + 29% in pochi mesi). Anno Santo batte eurorincari.
Il conto di un pasto tipo rilevato dall'Istat conferma i risultati della ricerca, anche se meno salato nell'aumento di quelli del Gambero Rosso ( la metà: + 23,3% nel 1998 2004). Una differenza spiegata: i locali di qualità sistematicamente hanno ritocchi superiori alla media, meglio rappresentata nel paniere Istat. Non siete convinti? La lettura dell'intero libro può farvi vedere la realtà in modo più oggettivo. Costa meno di un banale primo al ristorante. E vale tre stelle.

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