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Il Sole 24 Ore

L’azienda agricola investe tutto sui beni immobili… Le aziende agricole della Toscana preferiscono investire nel mattone a scapito dei beni strumentali facendo scattare un campanello d’allarme per la capacità innovativa. L’ultimo rapporto sul mondo agricolo dell’Irpef fotografa questa dinamica, stimolata anche dai timori generati negli imprenditori agricoli dalle incertezze della nuova Pac. Nel 2004 i finanziamenti a medio-lungo termine (cioè oltre i 18 mesi) hanno raggiunto quota 1,25 milairdi, con un incremento rispetto all’anno precedente del 20%, di gran lunga superiore al 15% registrato a livello nazionale. Crescono in particolare i finanziamenti concessi in provincia di Pisa (+38,5% la consistenza), Grosseto (+32%) e Lucca (+29,9%). Ma quasi l’80% dei finanziamenti erogati nel 2004 per realizzare investimenti agricoli (esattamente il 76,5%) è diretto all’acquisto e alla costruzione di immobili rurali: una fattoria o un fienile da trasformare in agriturismo, una cantina per riorganizzare la produzione vinicola, un frantoio per produrre olio di qualità. L’agriturismo, in particolare, è da anni il motore degli investimenti immobiliari, anche se oggi è “inflazionato” dall’esistenza di ben 3.200 aziende con più di 38mila posti letto e accusa non poco la crisi del turismo. Tradizionalmente la Toscana ha un tasso di investimenti immobiliari in campo agricolo molto alto.

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