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Il Sole 24 Ore

Il vino dei castelli romani sbarca sul mercato russo ... Un milione e mezzo di bottiglie di vino dei Castelli, con il marchio registrato “Antica Roma”, sarà presto sulla tavola dei consumatori russi. La fornitura del valore di un milione e mezzo di euro è firmata dal Consorzio produttori di vino di Velletri, cooperativa di Campoverde, in provincia di Latina, che vanta una produzione di 18 milioni di bottiglie di cui il 30% all’export, in primo luogo America del Nord, Gran Bretagna, Germania e Benelux. “Da tempo pensavamo che il mercato russo potesse offrirci ottime prospettive - spiega Nicola Di Bari, enologo e consigliere delegato del Consorzio - e questo non tanto nei grandi vini Doc, che pure produciamo, ma soprattutto nel vino da tavola, dove possiamo eccellere nel rapporto tra prezzo e buona qualità controllando tutte le fasi dalla produzione alla commercializzazione”.
Il momento è arrivato in seguito al giro di vite che le autorità russe hanno adottato contro i vini di scarsa qualità, in particolare georgiani e moldavi. “Ovviamente - aggiunge Di Bari - gli enologi russi sono venuti a Velletri e si sono resi conto delle nostre capacità: tanto è vero che stiamo trattando un secondo contratto per circa 2 milioni di bottiglie. Riteniamo infatti che questo mercato abbia grandi potenzialità di assorbimento, e noi possiamo arrivare a fornirne fino a 10 milioni di bottiglie”. L’importatore russo con cui è stato concluso il primo contratto, Zolataja Rus (Russia dorata), consentirà di commercializzare il vino laziale in 1.300 punti vendita nella maggior parte delle regioni del Paese. Due terzi della fornitura sono costituiti da vino da tavola e un terzo da vini Igt e Doc. Questo è molto importante, perchè finora l’Italia non ha saputo ricoprire sull’emergente mercato russo del vino, un ruolo consono alle sue vere potenzialità. Ancora nel 2005, tra i principali fornitori della Russia, c’era la Moldavia con il 39,4% del monte valore, seguita dalla Georgia (13,9%), Francia(11,6%), quindi Bulgaria (10,2%) e Spagna (4,6%). L’Italia era soltanto al sesto posto con il 4% del mercato, anche se rispetto al 2004 le forniture italiche sono aumentate del 46,7 per cento. Seguivano il Cile con il 3,7% e l’Ucraina con 3,3 per cento. Quest’anno però le cifre e i ruoli cambieranno significativamente, con il vino italiano che dovrebbe arrivare a una quota del 23-25% per oltre 100 milioni di euro, tenuto conto dell’azione “pulizia” delle dogane e autorità locali contro le frodi e il vino sofisticato.

Export in Russia - Esportazioni italiane di vini e liquori in milioni di euro nel 2001-2006
2001 - 18,4
2002 - 38,4
2003 - 61,3
2004 - 66,6
2005 - 85,5
2006 - 105 (previsione)
Fonte: Istat, novembre 2006
(arretrato de Il Sole 24 Ore del 7 novembre 2006) 

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