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Il Sole 24 Ore

Ziliani apre Berlucchi ai figli ... Enologia. Al via il riassetto della società leader nello spumante classico con 5,2 milioni di bottiglie. A Cristina, Arturo e Paolo il 48% della holding di controllo... “L’imprenditore, per sua natura, non va mai in pensione. L’ho sempre detto. Oggi però ho deciso di Staccare. Ho 75 anni e una gran voglia di continuare, ma ritengo che sia giunto il momento di passare la mano e fare sì che siano loro, i miei figli, a continuare”.
Doveva restare una confidenza. Ma a volte anche le promesse possono essere disattese per dare il giusto valore, alla confidenza stessa. Come quella raccolta dalla viva voce di un protagonista dell’economia del Paese. Uno come Franco Ziliani, classe 1931, da 50 anni nel mondo del vino, padre e tutore della Guido Berlucchi Spa di Borgonato, in Franciacorta, un grande dell’enologia nazionale. Anzi ,il maggiore produttore di spumante classico, quello fermentato in bottiglia come lo Champagne, per intenderci. Ne produce 5,2 milioni di bottiglie su 18 milioni in tutta la Penisola. Il leader, appunto.
“Dopo avere lavorato una vita per realizzate dei progetti in cui ho creduto e continuo a credere - racconta - si è inevitabilmente portati a sentirsi legati per sempre alle cose fatte. Non è facile staccarsene, ma più passa il tempo e più ci si rende conto che vi sono scelte che è meglio fare nei momenti migliori. Per Berlucchi lo è. Per questo ho deciso di trasferire ai miei figli responsabilità e parte importate del capitale dell’azienda”. E che azienda, visto che Berlucchi non è solo spumante, ma anche tenute agricole in Lombardia, Piemonte e Toscana per 200 ettari di vigneti, hotel, golf club, villaggi turistici, ristoranti: l’ultimo,il Miramonti relais in Franciacorta, è stato inaugurato a metà ottobre in joint venture con Mauro Piscini, due stelle Michelin al Miramonti l’Altro.
Franco Ziliani, infatti, dopo avere accompagnato per alcuni anni l’inserimento nella struttura dei tre figli ha dato loro piena autonomia operativa - Cristina (40 anni) segue le relazioni esterne del gruppo ed è presidente dell’azienda Antica Fratta, Arturo (38) vice presidente e responsabile produzione di Berlucchi, Paolo (36) si occupa delle vendite e coordina le attività ricettive - e ora ha donato il 48% della Frazil, la holding di famiglia, nella cui pancia c’è il 38% della Berlucchi Spa. Con questa operazione i tre eredi, già titolari dell’1% a testa, arrivano a possedere unitariamente il 18% del capitale della società di spumanti. Che ha chiuso l’ultimo bilancio con 36 milioni di euro (5% all’export), sei di utili e un 2006 che a fine ottobre segnava un incremento del 13 per cento. La percentuale potrebbe crescere ulteriormente con novembre e dicembre, mesi in cui tradizionalmente si concentra il 75% della domanda di bollicine in Italia. Un fenomeno di concentrazione, questo, che Berlucchi ha da tempo cercato di aggirare promuovendo politiche di marketing e campagne pubblicitarie durante tutto l’arco dell’anno.
Il risultato non ha portato alla destagionalizzazione sperata, ma di certo ha fatto di Berlucchi la marca numero uno negli spumanti di qualità. Un primato certo ambito ma costato anni di fatiche e investimenti su più fronti. A cominciare dalle scelte produttive. “Era il 1956 quando Guido Berlucchi - racconta Franco Ziliani - mi chiamò a lavorare con lui come enologo. Allora di bollicine: in Franciacorta non c’era nemmeno l’ombra. I nostri primi tentativi sono andati a vuoto e solo nel ‘61 siamo riusciti a fare tremila bottiglie degne di chiamarsi vino spumante”. La società è arrivata nel ‘64, con Guido Berlucchi al 40%, la famiglia Lanciani con un altro 40% e Franco Ziliani con il rimanente 20 per cento e la responsabilità del processo produttivo. Che permetteva di elevare il contenuto qualitativo del prodotto, ma non i conti aziendali che restavano su livelli piuttosto pigri.
La svolta arriva nel ‘69, quando Ziliani convince gli altri partner a dargli più spazio gestionale e ad aumentare la quota azionaria. “Dopo è stata tutta un’altra cosa - ricorda Ziliani -. La domanda di spumante negli anni Ottanta era molto ricettiva e noi crescevamo a due cifre anno dopo anno. Il segreto? Permettere a tutti gli italiani di avvicinarsi allo spumante di ottima qualità senza doversi svenare”. Con il crescere del fatturato Berlucchi, anche il controllo di Ziliani sull’azienda lievitava, fino ad arrivare nel 1999 al 61%, di cui il 20% intestato personalmente a Franco Ziliani, il 3% ai tre figli e il 38% alla holding Frazil. Che oggi apre le porte a Cristina, Arturo e Paolo. La nuova generazione di Ziliani.
(arretrato de Il Sole 24 Ore del 7 novembre 2006) 

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