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Il Sole 24 Ore

«La campagna per rinascere» ... Un ambiente dove la vita è meno frenetica, ma il business corre lo stesso. Quelle che non vivono in città. Il recupero di castelli, cascine, ville e dimore antiche abitate un tempo dagli avi... La campagna come scelta. Non fuga dalla città, ma ambiente nel quale vivere con meno frenesia. Riqualificando la cascina un tempo popolata dalle famiglie numerose dei mezzadri raccontati da Olmi nell’Albero degli zoccoli, recuperando qualche vigneto, o trasformando un vecchio castello del ‘700 in una residenza che fa impazzire gli americani. O, ancora, «trasformando i resti in oro», come ha titolato il New York Times riferendosi a mamma Giannola Nonino e alla sua famiglia.
A Percoto (Udine) sul ponte di comando ci sono tre sorelle: «Quando i genitori ci hanno detto che una di noi doveva prendere il timone e fare il Ceo abbiamo detto no. Tutte insieme o niente» racconta Cristina Nonino, 43 anni e tre figli, che con le sorelle minori è ad. della Nonino. La familiarità con vinacce e alambicchi è iniziata fin da bambine quando il padre Benito e la mamma Giannola hanno trasmesso l’amore per la distillazione che Cristina definisce «un momento straordinario in cui dalle vinacce ti rendi conto di creare distillati dal profumo e dal sapore talmente intensi che sembra di prendere parte a un processo magico».
Una vecchia cascina a Borgonato di Cortefranca, in Franciacorta, è invece il regno di Pia Donata Berlucchi. Decisamente è una “pasionaria” a guidare l’azienda dei Fratelli Berlucchi. Che però non si ferma al vino. Infatti Pia Berlucchi è un’imprenditrice con i piedi ben piantati a terra che sa farsi valere anche in un mondo tipicamente maschile, come quello della Banca d’Italia: «Sono stata - dice con orgoglio - la prima donna in assoluto a sedere nel consiglio della filiale bresciana della nostra banca centrale». Un ruolo di leader che sa esercitare anche in famiglia con un certo ascendente sui fratelli: Roberto, Francesco, Marcello e Gabriella. Dal 1977 amministratore delegato. Con grinta e “savoir faire” da nobildonna d’altri tempi, Pia Berlucchi vive ogni sfida con la passione per il lavoro e la cantina (dove lavorano una decina di ragazze). Ed è proprio con questo grande entusiasmo e impegno che ha affrontando anche il prestigioso compito cui è stata chiamata nel novembre 2003: presidente dell’Associazione nazionale donne del vino.
Anche Monica Moretti, toscana di 34 anni, ha scelto la vigna trasferendosi in Sicilia. Eppure aveva altre opzioni, essendo figlia dell’imprenditore aretino Antonio Moretti, leader di un pool di marchi del lusso e della moda. Monica è sposata e ha due bambini. Il papà, appassionato da sempre di vino, è da qualche anno produttore nelle Tenute Sette Ponti in Toscana e Feudo Maccari in Sicilia che produce il Nero d’Avola. Ed è proprio quest’ultimo il business di cui si occupa Monica Moretti: «Da buona toscana con origini siciliane - dice l’imprenditrice - non potevo non innamorarmi di questa terra che da sempre mi ha affascinato con i suoi profumi e colori, come se ti immergesse in una novella del Verga. La mia scelta nasce da spinte emotive e razionali: la Sicilia è una terra di grandi potenzialità e non solo per l’enogastronomia».
(arretrato de Il Sole 24 Ore del 29 dicembre 2006) 

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