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Il Sole 24 Ore

Spumante a 2.600 metri ... Famosa per le montagne e per i suoi numerosi castelli medioevali, rocche e fortezze, la Valle d’Aosta vanta una eccellente e lunga tradizione vinicola. Quasi insospettabile per una regione con inverni molto rigidi: una condizione climatica di solito poco favorevole alla coltivazione dei vigneti. Ma qui, l’arte di vinificare risale all’anno Mille e oggi la Valle d’Aosta produce una ventina di vini Doc, esportati in tutto il mondo. La locale Strada dei vini si snoda per circa 45 chilometri lungo un tragitto esposto a mezzogiorno per ottimizzare i benefici dei raggi del sole sulle coltivazioni. Un percorso pensato per valorizzare i sentieri meno conosciuti, ma anche le produzioni enogastronomiche del territorio. Sulla Strada si trovano infatti cantine sociali, cooperative vinicole, aziende agricole e crotte, le tipiche osterie dove assaggiare le specialità locali. Quanto ai vitigni, sorprende la varietà di quota nella loro collocazione, che va dai 300 metri della prima estremità della Route - Pont-Saint-Martin - sino ai 1200 della seconda: Morgex, in Valdigne, a pochi chilometri da Courmayeur, dove si trovano i vigneti più alti d’Europa. È questa la zona di produzione del Doc Blanc de Morgex et de La Salle, ma anche del pregiato Chaudelune e dell’Eiswein prodotto da uve ghiacciate e vendemmiate a temperature sottozero e, infine, di uno spumante - di quest’ultimo se ne producono un centinaio di bottiglie - che viene lavorato a una quota di ben 2.600 metri.
(arretrato de Il Sole 24 Ore del 30 dicembre 2006)

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