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Il Sole 24 Ore

Quei vini che portano l’odore del mare ... Enologia di qualità... Piano, piano i vini di Sardegna hanno cominciano a far sentire la loro presenza nei ristoranti top, nelle enoteche che contano sia in Italia sia all’estero. Questa crescita è dovuta ad alcuni grandi marchi, quali la cantina degli Argiolas di Serdiana, l’azienda Capichera dei fratelli Ragnedda, Sella&Mosca eccetera che hanno trascinato diverse cantine più piccole che, nel tempo, si stanno affermando: come Dettori, Giovanni Cerchi, Giuseppe Gabbas. Un ruolo importante lo hanno giocato pure alcune cantine sociali, a cominciare da quella Gallura, per proseguire con la cantina del Vermentino e quella di Santadi, vessillo del vitigno carignano del Sulcis.
Una corsa verso l’alto dove hanno contribuito alcuni grandi enologi, in primis Giacomo Tachis con la creazione di vini straordinari come il Turriga della cantine Argiolas, un rosso ormai nel ghota dei rossi nazionali, nonché Angialis, un vino da dessert assai raffinato. Sempre degli Argiolas merita una citazione il Korem, ottenuto da un uvaggio completamente autoctono: bovale, carignano e cannonau.
Lo stesso uvaggio dell’azienda Deina con l’Ajana. Il cannonau, il vitigno, forse in passato il più conosciuto dell’isola, ha nelle cantine Gabbas e Dettori degli ottimi riferimenti produttivi. L’altro simbolo del vino sardo, la Vernaccia di Oristano ha sempre il suo portabandiera nell’azienda di Attilio Contini di Cabras con l’etichetta “Antico Gregori”.
È ormai entrato a far parte delle carte dei vini bianchi dei locali più prestigiosi: è il vermentino. Sebbene il vitigno pare sia giunto dalla Spagna intorno al 1300 ha trovato il suo habitat naturale è proficuo soprattutto in Gallura.
È particolarmente vocato per accompagnare piatti di pesce a cominciare dagli spaghetti coni moscardini oppure con le arselle. Si sposa magnificamente con i crostacei, soprattutto con le aragoste (formato mignon rispetto a quelle d’importazione) che si pescano nel mare tra Alghero e Bosa o nel golfo di Biscandola. E particolarmente adatto per serate di brezza marina in terrazza o in barca. Questo bianco è cresciuto grazie alla qualità raggiunta da molti produttori sardi, come la cantina Gallura di Tempo Pausania con le sue etichette “Genesi” e “Canayli”: due vini da un eccellente rapporto qualità prezzo. Di questa azienda, guidata dal bravo enologo Dino Addis è davvero apprezzabile un rosso, Karana, ottenuto da uve nebbiolo, davvero curioso per la sua presenza in terra di Sardegna.
Ancora per il Vermentino l’azienda Capichera con le etichette Capichera V.T e Vigna ‘Ngena, Paolo Depperu con il Ruinas, Giovanni Cerchi con lo storico Tuvaoes (eccellenti anche i rossi di vitigno cagnulari) l’azienda Argiolas con Costamolino; e ancora Lupus in Fabula. Con l’annata 2006 una nuova etichetta è entrata nel mercato con grandi consensi: si tratta di “Matteu”, vermentino di Sebastiano Ragnedda, un bianco sapido che ricorda il mare.

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