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Il Sole 24 Ore

I produttori: “Così si avvantaggiano i Paesi del Nord” ... Numerose le reazioni da parte delle associazioni italiane di settore dopo il compromesso raggiunto dal Consiglio dei ministri agricoli al Parlamento Europeo sulla riforma del vino. A scuotere gli animi la reintroduzione della possibilità di ricorrere allo zuccheraggio, il processo che aumenta la gradazione del vino attraverso l’aggiunta di zucchero.
“L’Italia ha perso un’altra battaglia a Bruxelles - ha commentato il Presidente di Coldiretti, Sergio Marini - con una grave sconfitta per il settore vitivinicolo nazionale a vantaggio dei produttori del Nord Europa, che potranno continuare a utilizzare lo zucchero e addirittura chiamare vino anche il fermentato ottenuto dalla frutta”. Dure le critiche anche dalla Confederazione Italiana degli Agricoltori.
“Per l’Italia - sottolinea la Cia - era migliore la proposta di riforma dell’organizzazione del mercato del vino avanzata a suo tempo dalla Commissione esecutiva Ue l’intesa raggiunta resta insufficiente perle esigenze dei produttori italiani”. Per il governatore dell’Alto Adige e presidente dell’Assemblea delle règioni europee vinicole, Luis Durnwalder, la riforma presenta luci e ombre: “Da un lato - afferma - sono passate diverse richieste, dall’altro viene ammessa l’etichettatura del vino da tavola”.
Non sono mancate critiche anche dal segretario nazionale della Federazione lavoratori agro industriali, Antonio Mattioli.
“ È stato ribadito solo l’aspetto economico non quello etico e sociale”, ha sottolineato. Punta invece l’accento sulla diversità tra Europa continentale e l’area del Mediterraneo la Copagri che considera la riforma “l’ennesima differenza di trattamento tra le due zone del Vecchio Continente”.
Diversa l’opinione del Presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, secondo il quale sono stati fatti diversi passi avanti su alcuni capitoli della riforma, anche se ci sono ancora diversi punti da chiarire sulla tutela del sistema vitivinicolo italiano. Tra le associazioni che hanno accolto positivamente la riforma anche il Coordinamento delle centrali cooperative agricole e agroalimentari. Secondo il loro Presidente, Paolo Bruni, nonostante sia mancato il divieto sullo zuccheraggio, “la riforma presenta diversi elementi positivi di cui si sentiva il bisogno”.

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