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Il Sole 24 Ore

Sul vino solo una mini-riforma ... All’Italia 60 milioni di fondi in più per i mosti in cambio dello zuccheraggio. Compromesso a Bruxelles: ridimensionata la proposta iniziale del commissario Ue… Dopo mesi di furiosi dibattiti e tormentate trattative, è arrivata ieri alla meta la riforma dell’organizzazione comune di mercato del vino. Chiudendo a Bruxelles una maratona negoziale di due giorni e mezzo i 27ministri Ue dell’Agricoltura si sono accordati su nuove regole che cercheranno di ridare competitività al vino europeo, sempre più incalzato sui mercati internazionali dalle etichette del Nuovo Mondo, dal cabernet cileno, allo chardonnay australiano. Estirpazione di 175mila ettari di vigne nell’arco di tre anni per limitare le eccedenze, liberalizzazione entro undici anni dei diritti d’impianto, limitazione dello zuccheraggio, mantenimento per soli quattro annidi distillazione di crisi, ma a tempo indeterminato per i sottoprodotti sono gli elementi chiave del compromesso finale. Un’intesa che ha fatto aumentare la dotazione italiana di 60 milioni di euro per gli aiuti ai mosti concentrati, destinati a durare per altri quattro anni. “Non abbiamo ottenuto tutto quello che volevamo - ha ammesso il commissario all’Agricoltura Mariann Fischer Boel - ma abbiamo finito per avere un accordo equilibrato. Invece di spendere gran parte del nostro bilancio per sbarazzarci delle eccedenze, potremo promuovere i nostri vini nei confronti dei concorrenti, per riguadagnare mercato”.
Se si guarda alle ambizioni di partenza, l’aspetto è di una “mini-riforma”. Non più 400mila ma 175mila ettari di vigneti da estirpare. Ma soprattutto permane, anche se in forma limitata, la norma dello zuccheraggio, da sempre praticata nei Paesi del Nord Europa, ma che la Fischer Boel aveva nei mesi passati detto di voler assolutamente abolire, dando corpo alle aspettative dei produttori mediterranei e degli amanti del vino di qualità. Ben 20 Paesi si sono però opposti (in primis la Germania, ma anche la Francia che utilizza lo zucchero nelle zone del nord) e così il divieto non è scattato. Mentre la Gran Bretagna, seguita da Finlandia e Svezia, ha ottenuto di produrre 50mila ettolitri di vino senza essere sottoposta a estirpazione o a vincoli.
Il cambiamento di linea sullo zuccheraggio ha reso più complicato il negoziato per l’Italia che ha dovuto perciò combattere perché fossero reinseriti in dimensioni adeguate gli aiuti ai mosti concentrati. Visto che vengono utilizzati soprattutto dal nostro Paese per aumentare la gradazione del vino, ma con un costo tre volte superiore alla meno ortodossa aggiunta di zucchero. Le nuove regole stabiliscono che con pratiche di arricchimento si possano aggiungere dal 2009-10 solo tre gradi al vino della zona A del Nord Europa, due gradi a quello della zona B, del Centro Europa, Francia e Germania comprese, e di 1,5 gradi nella zona C, del Sud Europa (Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e Cipro), dove tuttavia l’utilizzo dello zucchero è vietato a livellò nazionale si possono usare solo mosti.
Alla fine, negoziando con ostinazione, il ministro alle Politiche agricole, Paolo de Castro, è riuscito a irrobustire la dotazione nazionale strappando un aumento dei fondi per il 2008-09 da 190 milionia 25l,3 milioni di euro, comprendendo lo sviluppo rurale, “per il primo anno davanti la Spagna”, mentre nel 2015 la dotazione finanziaria sarà di 376,4milioni, più o meno equivalente a quella di Madrid. “Si tratta di un pacchetto così rilevante che ci tranquillizza, visto che possiamo utilizzarlo non solo per i mosti, ma anche per la promozione”, ha affermato De Castro, sottolineando che “si tratta di un accordo migliorativo rispetto alla prospettiva iniziale, anche se il ritorno del saccarosio non ci fa certo gridare di soddisfazione”.
Il ministro ha poi sottolineato l’importanza per l’Italia di aver fatto slittare al 2015, con possibilità di proroga nazionale fino al 2018, il regime attuale dei diritti d’impianto e aver fatto riammettere a livello europeo la distillazione dei sottoprodotti, (fecce e vinacce) a tempo indeterminato, in quanto misura con ricadute positive dal punto di vista ambientale.

La produzione - Vino e mosto in milioni di ettolitri
Italia 40,5
Francia 50
Spagna 40
Germania 9,7
Portogallo 6,0
Ungheria 3,2
Grecia 3,4
Austria 2,5
Bulgaria 2,1
Romania 5,5

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