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Il Sole 24 Ore

Campari: acquisizione in arrivo ... Il gruppo archivia un 2007 in crescita e punta all’espansione... Una crescita più alta dell’economia italiana e un dividendo più ricco mettono il turbo alla Campari che sulla scia di un 2007 chiuso con ricavi e profitti in netto progresso, nonostante il super-euro, vola a Piazza Affari (+6,95% a 549 euro). Con prospettive economiche globali di recessione, il mercato guarda soprattutto ai mesi a venire perché un mercato come quelle delle bevande alcoliche e soft drinks è esposto alla congiuntura. Per il 2008, però, il gruppo della famiglia Garavoglia è ottimista e si aspetta di mantenere l’andatura del 2007. E anzi rilancia, lasciando ipotizzare nuove acquisizioni in arrivo.
Se i ricavi sono saliti del 2,7%, è la redditività il punto di forza di Campari, il cui primo bilancio firmato da Bob Kunze-Concewitz, il giovane manager salito alla guida del gruppo un anno fa, ha battuto le stime degli analisti: margine operativo lordo e profitti sono saliti più delle attese e la maggior cassa generata (170 milioni) si è trasformata in una cedola più robusta (+10%) a 11 centesimi per azione. In dettaglio il giro d’affari è salito a 957,5 milioni di euro, mentre il Mol si è attestato a 223 milioni (+5,9%) e l’utile operativo netto ha toccato quota 2o34milioni (+6,3%). L’ultima riga di bilancio ha così chiuso con un utile di 125 milioni (+7%). “Sono risultati ottimi” ha commentato Kunze Concewitz, spiegando che la crescita organica ha dato le maggiori soddisfazioni (+7,1% contro un +4,6% del 2006). L’Italia, che è quasi la metà (il 41%) del giro d’affari del gruppo, ha risentito dell’interruzione delle vendite del tè Lipton a livello di ricavi (-2%), ma - ha spiegato Kunze Concewitz - “abbiamo recuperato nei margini perché la bevanda aveva una bassa redditività”.
Come tutti i titoli ciclici anche Campari deve fronteggiare lo scenario di rallentamento macroeconomico. In più l’azienda, esposta verso gli Stati Uniti, che rappresentano il 24% dei ricavi del gruppo, ha risentito del super-euro. Così il banco Santauder, in un report pubblicato due giorni fa, ha ridotto il rating da “comprare” a “neutrale”. “Vediamo un significativo deterioramento dei consumi negli Usa - ha commentato Andrea Paladini - e nonostante gli alcolici siano relativamente difensivi riteniamo che ci possa essere un impatto negativo”. Ma l’a.d. ha rassicurato spiegando che “già nel 2007 abbiamo assistito alla recessione in numerosi mercati: per esempio l’Italia ha visto diversi mercati calare, ma noi siamo cresciuti lo stesso. Per l’America il mercato nel 2008 è atteso in crescita nei segmenti premium e ultra premium e nelle vendite nei supermercati, settori dove Campari è avvantaggiata. Ci aspettiamo un incremento in termini di volumi del 2-3% e a valore del 45%”, numeri che dovranno scontare l’effetto cambi. Ma “se il dollaro si mantiene in questo range, l’impatto sull’Ebit potrà essere del2%, un valore che sarà compensato dalla maggior redditività” ha spiegato il manager. Quest’anno, infatti, Campari beneficerà anche dell’apporto di Cabo Wabo, la tequila acquisita l’anno scorso. Ma lo shopping non è finito: “Negli ultimi 12 anni abbiamo fatto 12 acquisizioni, potremmo continuare anche quest’anno, con anche più d’una operazione” ha preannunciato l’ad., individuando negli spirits e nel vino i settori preferiti.

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