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Il Sole 24 Ore

Anche i numeri sono frizzanti ... Bollicine. Nel 2007 l’esportazione italiana cresce dell’11% collocandosi al quarto posto nel mondo. Per la prima volta il numero di bottiglie supera i 10 milioni... È stato un 2007 di brindisi a tutte le latitudini. In tutto il mondo la domanda di bollicine (champagne, spumante, Franciacorta) è cresciuta a ritmi esponenziali, a dimostrazione del fatto che la crisi, che pure ha riguardato interi settori dell’economia, non ha intaccato minimamente la domanda di questo settore. E in questo contesto l’Italia fa la sua bella figura. L’aumento di consumo di champagne riguarda tutti i Paesi, ma il vero botto arriverà con Russia e Cina. Basta saper aspettare, è solo questione di qualche anno. Forse meno.
Infatti, la domanda mondiale di champagne & simili è cresciuta senza sosta nel corso del 2007.
Con 150,9 milioni di bottiglie spedite in oltre 190 paesi, le esportazioni - che all’inizio degli anni 80 rappresentavano un terzo delle spedizioni totali - raggiungono oggi il 45%, con una triplicazione dei volumi.
L’Italia scala una posizione nella classifica dei maggiori paesi esportatori, collocandosi al 4° posto dopo Regno Unito, Stati Uniti e Germania. Con 10.338.199 bottiglie importate, il Paese fa segnare una crescita a due cifre: +10,9% rispetto al 2006. Non era mai successo che fosse superata la soglia dei 10 milioni di bottiglie.
Se gli inglesi sono più che mai i migliori clienti (quasi 40 milioni di bottiglie), si posizionano tra i primi dieci mercati gli Stati Uniti (poco meno di 22 milioni di bottiglie), la Germania (13 milioni) e gli altri paesi dell’Europa occidentale (Italia, Belgio, Svizzera, Spagna e Paesi Bassi), oltre a Giappone (9,2 milioni) e Australia (3,3 milioni).
L’Unione Europea (esclusa la Francia) - scrive il Centro Informazioni Champagne di Milano - assorbe da sola il 61% delle esportazioni con 91,4 milioni di bottiglie con un aumento del 9% rispetto al 2006.
È singolare, poi, ma non troppo che, benché i volumi restano estremamente bassi, a fare la parte del leone (nel senso di aumenti percentuali molto significativi, anche a tre cifre) sono quei paesi da poco ammessi nell’Ue, come ad esempio la Romania (+ 129%).
Ma non finisce qui, perché il mercato dell’est è in rapida espansione. Se si pensa a Bulgaria e Polonia che, insieme a Cipro, hanno raddoppiato il loro consumo, mentre sono triplicati quelli di Paesi tradizionalmente legati alla cultura del centro Europa come Ungheria, Lettonia, Repubblica Ceca e Slovenia.
Per esempio, la Lituania è cresciuta di sette volte e la Slovacchia di undici. Sulla Russia si potrebbe fare un discorso a parte: c’è una nuova grande e per certi aspetti smisurata ricchezza che riguarda una parte della popolazione che, da qualche anno, non vede l’ora di consumare tutto ciò che è occidentale, champagne compreso. La Russia è cresciuta del 41% con oltre un milione di bottiglie.
Ma ad est le sorprese non mancano. La penetrazione cresce verso Oriente. Il continente asiatico, 2% delle esportazioni trent’anni fa, pesa oggi per il 9%. Il Giappone è il fiore all’occhiello dell’Asia anche se il mercato è relativamente giovane rispetto a Singapore (oltre 1,1 milione di bottiglie) e a Hong Kong (910.928 bottiglie), che sono da tempo tra i primi venti paesi che amano lo champagne. Il mercato cinese, ancora modesto con 50.203 bottiglie, batte tutti record di crescita e si è moltiplicato per nove in cinque anni. Più o meno allo stesso livello di consumo (200/300mila bottiglie), l’India, la Thailandia, la Corea del Sud e Taiwan continuano il loro sviluppo, anche se meno rapidamente rispetto agli anni precedenti. È poi da segnalare il dato sorprendente degli Emirati Arabi Uniti, un Paese non consumatore di alcool ma con un forte sviluppo dell’hòtellerie di lusso, cresciuto del 18% (oltre 983mila bottiglie).

In cifre…
152 milioni - Champagne nel mondo. La domanda mondiale è cresciuta senza sosta anche nel 2007: 150,9 milioni di bottiglie in oltre 190 Paesi.
10,3 milioni - L’Italia scala posizioni. Nella classifica dei maggiori Paesi esportatori, l’Italia si colloca al quarto posto, dopo Regno Unito, Stati Uniti e Germania, con 10.338.199 bottiglie. Per la prima volta è stata superata la soglia dei 10 milioni.
61% - La domanda Ue. l’Unione europea assorbe da sola il 61% delle esportazioni con 91,4 milioni di bottiglie, registrando un incremento del 9% rispetto al 2006. A fare la parte del leone, i Paesi emergenti come Romania (+129%), Bulgaria e Polonia

Chi beve di più - I principali Paesi importatori di champagne francese per numero di bottiglie…
Regno Unito - 38.957.205
Stati Uniti - 21.722.220
Germania - 12.914.406
Italia - 10.338.199
Belgio - 9.948.088
Giappone - 9.170.371
Svizzera - 6.067.859
Spagna - 4.571.123

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