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Il Sole 24 Ore

Vino la lezione dimenticata ... Evidentemente la lezione del 1985, l’anno cupo del vino italiano a causa dello scandalo del metanolo, per qualcuno non è servita. Se gli sviluppi dell’inchiesta pubblicata oggi dall’Espresso saranno confermati dalle indagini in corso della magistratura, è evidente il danno all’immagine di un settore considerato fiore all’occhiello dell’agroindustria made in Italy. E rischiano di essere gettati alle ortiche anni e anni di sforzi e di investimenti fatti da centinaia di aziende serie.

I numeri sono preoccupanti: 70 milioni di litri di vino adulterato - cita il settimanale e confermano i vertici della Repressione frodi - sono pari a oltre l’l% della produzione nazionale. Non è poco. Ma non sono poche nemmeno le voci che chiedono di non criminalizzare un settore che ha avuto la capacità di arrivare ai vertici mondiali della qualità e dell’eccellenza enologica. Certo: dopo l’olio di oliva alla clorofilla, la mozzarella alla diossina adesso arriva il vino adulterato. L’agroalimentare italiano, il più copiato dai contraffattori, rischia di battere un altro record: in negativo.

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