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Il Sole 24 Ore

Alla scoperta dei sapori ... Cresce la spesa nei negozi specializzati e nelle fattorie - Boom dei gruppi d’acquisto... Consumi. La grande distribuzione lancia proprie linee di prodotti biologici e promuove la politica dei “primi prezzi”... Mercoledì scorso si è conclusa a Salsomaggiore Terme la XVII edizione del campionato mondiale della pizza. Nella categoria “classiche” ha vinto la pizza con fior di latte, carciofi, carboncelli, capocollo di Martina Franca, Caciocavallo semipiccante e pangrattato. Ingredienti tipici delle regioni d’Italia, dove l’enogastronomia - che è uno dei motivi di attrazione del turismo - è un business: si stimano quattro milioni di enogastroturisti con un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro.
Con 30,4 milioni di ettari certificati e un mercato del valore di 26 miliardi di curo, l’agricoltura biologica è in crescita. A dirlo è il più recente rapporto Ifoam che stila anche la classifica dei singoli Paesi. L’Australia rimane sempre in testa con 11,8 milioni di ettari, seguita da Argentina (3,0), Cina (2,2), Stati Uniti (1,6) e Italia (1,07) che si conferma leader in Europa anche nella produzione di vini bio. Inoltre dal 16 al 20 giugno 2008 Modena diventerà la capitale del biologico ospitando i1 XVI Congresso mondia1e Ifoam. Il consumatore italiano sta riscoprendo il gusto dell’acquisto
di generi alimentari effettuato di rettamente dal produttore. Chi va dal contadino, oltre ad assaporare sapori smarriti - a partire dal
latte e dai suoi derivati - ilpiù del
le volte risparmia, se il confronto
viene effettuato tra prodotti del
lo stesso livello. I problemi che
ostacolano una diffusione su va
sta scala di questa modalità di acquisto dei prodotti alimentari sono due, entrambi superabili.
Il primo è sapere dove sono
queste fattorie. In molti casi dietro l’angolo. In Italia ce sono circa 1.500 classificate come didattiche, e in molti casi anche come agriturismo, concepite allo scopodi illustrare abambinie adolescenti lo svolgimento della vita in fattoria. Per i genitori sono invece l’occasione per fare una spesa di qualità.
Sul sito di Coldiretti - l’associazione che riunisce 568mi1a imprese agricole - viene riportato l’elenco di oltre 200 distributori di latte fresco, anche in città di grandi dimensioni come ad esempio Roma o Milano. Per chi desiderasse degustare e acquistare il vino direttamente dal contadino, in Italia le Strade del vino ufficialmente riconosciute sono 140. Per chi invece avesse poco tempo a disposizione - altro problema dei nostri tempi - ecco apparire i primi distributori cittadini di vino sfuso. A Milano, in via Cadibona, fa discutere l’orario di apertura troppo esteso - dalle 8 alle 22 - e il fatto che anche i minorenni possano accedere al self service, gestito dalla società Pane e vino. Sono disponibili un Bardolino doc e tre Igt del Veneto: uno Chardonnay, un Cabernet e un Raboso, venduti a 1,50 per 750 millilitri. Un prezzo al netto di operazioni non più necessarie per il produttore come il lavaggio delle bottiglie, l’imbottigliamento, il tappo, le etichette varie, il centro di raccolta (distributore), i rappresentanti e il punto vendita (negozio centri commerciali).
Altra realtà da prendere in considerazione è Eataly, società che riunisce un gruppo di piccole aziende specializzate in prodotti di “nicchia” a prezzi avvicinabili da un maggior numero di persone: dalla celebre pasta di grano duro di Gragnano a quella all’uovo langarola, dall’acqua minerale delle Alpi Marittime piemontesi al vino piemontese e veneto, dall’olio della riviera del Ponente ligure alla carne bovina, dai salumi cotti piemontesi e artigianali emiliani al pesce del golfo di Biscaglia. Anche qui i prezzi sono competitivi perché è ridotta all’osso la catena distributiva dei prodotti: in pratica sono le stesse aziende che offrono i loro pezzi pregiati direttamente dal produttore al distributore finale, saltando i vari anelli intermedi della catena. La sede di Eataly è a Torino in via Nizza 230, vicino al centro fiere Lingotto, ed è aperta tutti i giorni dalle io alle 22,30. La spesa online costa dieci euro per il trasporto fino a 15Kg di merce.
In Italia i gruppi d’acquisto solidale ufficiali - persone che si incontrano per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune - sono circa 400 (se ne stimano mille in tutto).
I volumi sono ancora ridotti:
ipotizzando che ogni Gas sia composto da 30 famiglie che spendono in media all’anno mille euro, il business - come ha evidenziato un’inchiesta pubblicata sul Sole 24 Ore lo scorso 25 gennaio - si aggirerebbe intorno ai 30 milioni, cifra che potrebbe salire nel 2008 a 50 milioni. Su frutta e verdura, soprattutto in primavera ed estate, il risparmio è clamoroso, ben oltre 30 percento. Come detto il paragone va fatto tra categorie di prodotto omogenee: acquistando tutti prodotti naturali e di altissima qualità, la spesa può costare anche il doppio rispetto ai “primi prezzi” di Esselunga e Coop. Il risparmio si avverte invece se il paragone viene fatto con i prodotti “bio” della stessa Gdo (prezzo inferiore del 20%).
Anche la grande distribuzione - dove passa il 70% dei beni alimentari venduti - ha voce in capitolo sia come vetrina di prodotti biologici legati al territorio sia come protagonista nella battaglia in atto per calmierare i prezzi. Ha messo a disposizione dei consumatori un paniere di 13mila prodotti di prima necessità regolarmente in promozione, con uno sconto medio che può oscillare tra il 10 e il 40% rispetto al prezzo normale.

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