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Il Sole 24 Ore

Per il Brunello controlli più rigidi ... Dopo Le contestazioni Usa... Rispetto rigido del disciplinare e metodo analitico di controllo. Da Montalcino arriva un segnale forte per il settore del vino. Il Consorzio dei produttori di Brunello ha deciso di adottare una serie di misure in favore della trasparenza e di un’informazione completa e corretta nei confronti dei consumatori.
Mentre procede l’inchiesta della magistratura sul mix di uve utilizzato da alcune aziende per realizzare l’annata 2003 (quella che va in commercio a partire dal 2008), e in risposta alle richieste di chiarimento e di garanzia avanzate dalle autorità americane, il Consorzio che raccoglie i 247 produttori di Brunello annuncia un pacchetto di provvedimenti, varato in accordo con il ministero delle Politiche agricole e la Camera di commercio di Siena, che appare come un’autentica svolta per il mercato nazionale.

Tra le altre cose, è prevista l’adozione di tecnologie e sistemi analitici in grado di certificare il rispetto della Docg e la qualità del vino. Su queste procedure vigilerà un “comitato di garanzia” formato da tre persone indicate dal Consorzio del Brunello, dal Ministero e dalla Camera di commercio. A partire dalla prossima vendemmia, dunque, sarà possibile conoscere la purezza del Sangiovese nel Brunello (il disciplinare ne impone l’impiego al 100%), la conformità delle tecniche dalla vigna alla produzione, l’affinamento tradizionale in legno, la tipicità e originalità del vino in termini territoriali.

“E’ un’iniziativa molto importante, che potrà garantire l’assoluta qualità e il rispetto della Docg”, commenta Francesco Marone Cinzano, presidente del Consorzio del Brunello. Basterà all’autorità di controllo del mercato americana, la Ttb che ha lanciato un vero e proprio ultimatum ai produttori di Montalcino, con scadenza a metà giugno?
Il problema riguarda le annate passate, in particolare quella incriminata del 2003, di cui la magistratura ha messo sotto sequestro cautelativo oltre un milione di bottiglie. I tecnici americani, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, saranno a Montalcino tra una settimana e in quell’occasione è possibile che si riesca a individuare e raggiungere un accordo, grazie anche alla mediazione del Governo di Roma.

Le vendite, del resto, vanno bene per i produttori e gli imbottigliatori di Brunello: al 31 maggio scorso il mercato aveva prenotato 4,9 milioni di bottiglie, rispetto alle 2,8 del 2007, con un incremento del 74% per numero di pezzi. Pur tenendo conto del fatto che nel 2002 (annata di produzione dell’uva per il Brunello venduto nel 2007) a Montalcino si registrò una vendemmia pessima per motivi climatici, tanto che molti decisero di tagliare la produzione di vino e qualcuno addirittura di non farla, l’incremento delle vendite di quest’anno è davvero forte. A dispetto delle polemiche seguite all’apertura dell’inchiesta e ai sequestri delle bottiglie.
Con le mosse annunciate ieri, il Consorzio punta a svoltare e a uscire rapidamente da ogni zona d’ombra. Ancora una volta riuscendo ad arrivare prima degli altri in Italia.

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