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Il Sole 24 Ore

La produzione riprende bene ... La Sicilia cresce del 35%... Una vendemmia in crescita rispetto al 2007, che dopo dieci anni consente all’Italia di superare la Francia e riportarsi al primo posto tra i Paesi produttori di vino. In attesa dei dati definitivi - ufficializzati a fine ottobre - è questa la previsione di Assoenologi e delle confederazioni agricole (Confagricoltura e Cia). Le stime indicano in 46 milioni di ettolitri la quantità di vino prodotta dalla campagna 2008. Dato distante dalla media del decennio 1998/2007 (più di 50 milioni di ettolitri), ma in ripresa dell’8% sulla scorsa raccolta.
Il riscontro positivo dell’ultima vendemmia divide l’Italia in due. A differenza dello scorso anno, i dati provvisori mostrano un leggero calo di prodotto dalla Toscana in su e un aumento nel centro-sud, a eccezione della Sardegna. “Ciò si deve a cause climatiche - spiega Giuseppe Martelli, direttore generale dell’Associazione enologi enotecnici italiani -. Al nord le piogge e le basse temperature fino a primavera inoltrata hanno ostacolato le fasi vegetative delle viti, al centro-sud l’inverno è stato mite”. Nel Nord del Paese il maggior decremento annuo dovrebbe interessare la Lombardia, con un calo del 10% sulla produzione di vini e mosti, mentre è stimata al 5% la flessione in Piemonte e in Friuli Venezia Giulia. Assoenologi indica, invece, stabilità in Trentino Alto Adige, Veneto ed Emilia Romagna. Al centro spicca la performance positiva delle Marche (+25%). Dati simili si registrano al Sud. Ma l’incremento produttivo più alto è previsto in Sicilia: circa il 35% di vino in più rispetto all’anno scorso (poco più di 7milioni di ettolitri). Secondo Assovini Sicilia con la vendemmia di quest’anno la regione migliora la qualità dei vini e si rimette in carreggiata anche sul fronte della quantità di uve, mosti e vini prodotti, recuperando il danno economico causato l’anno scorso dalla peronospora (una tra le malattie più comuni della vite).

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