02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

Spunta l’asse Roma-Verona ... Il polo capitolino è in crisi: Alberto Giorgetti e Gianni Alemanno, entrambi di An, guidano la sinergia tra i due enti... Collaborazioni nel Salone del Vino novello e per le rassegne “consumer”... ...Ciò non toglie che sull’asse Roma-Verona qualcosa già si muova, attraverso il filtro del veronese Alberto Giorgetti, sottosegretario all’Economia, uomo vicino ai colonnelli aennini Matteoli e Urso da qualche mese in buoni rapporti anche con Alemanno. Il passpartout strategico è il piano industriale 2006-2011 di Veronafiere, che individua Roma come piazza interessante per sviluppare manifestazioni B2C. Si partirà con il Salone del Vino Novello nell’autunno 2009, primo step di una probabile collaborazione più organica sul segmento consumer, allo scopo di dare un po’ di ossigeno alle casse capitoline. L’apertura romana tuttavia non piace agli alleati “coltelli”della Lega. Segnatamente al sindaco scaligero, Flavio Tosi, che vorrebbe blindare l’ente fieristico e ha messo la deadline di aprile 2009, quando scadrà il cda societario. La vecchia idea galaniana di una holding delle fiere venete, causa guerra intestina Forza Italia-Lega sul territorio, sembra infatti tramontata. Un sindaco forte come Tosi (primo azionista dell’ente) non h interesse delegare la gestione di uno snodo di potere come Veronafiere, in nome, dicono i detrattori, di un neolocalismo sagraiolo giocato sulla difesa dei prodotti tipici locali. “Il vero scontro, non a caso, ci sarà sul futuro di Vinitaly”, nota una fonte. “Da anni il management scaligero spinge sull’internazionalizzazione delle proprie fiere (Vinitaly world tour integrato a Cibus Parma sull’agro-alimentare ma anche, in prospettiva, nel contruction con Samoter e Marmomacc); fosse per Tosi, al Vinitaly non si dovrebbe vendere vini cileni, sudafricani o californiani”. Insomma due filosofie agli antipodi che porteranno alla guerra sul prossimo board, con An che punta a mettere alla presidenza Camillo Cametti, attuale consigliere delegato per l’internazionalizzazione, e la Lega che, ovviamente, si oppone. La stessa telefonata di sabato scorso, fatta da Umberto Bossi (e Tosi) a Letizia Moratti per sponsorizzare la causa di Veronafiere in chiave Expo 2015, è stata vissuta come un’intrusione bella e buona, dai vertici scaligeri. In questo senso il soccorso romano si legge anche in chiave antileghista. Nel tentativo di costruire un Network de-localizzato capace di arginare la strategia vocalista del Carroccio. Non bastasse, nella guerra entra anche la competition tra il ministro leghista all’Agricoltura Luca Zaia, che punta all’eredità, e il suo predecessore. Guarda caso il sindaco di Roma Alemanno, perché in fondo tutto si tiene.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su