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Il Sole 24 Ore

Le tipicità emiliane non perdono quota ... Il 15% dei 3,8 miliardi di valore delle Dop viene realizzato alla fine dell’anno... Ceste e tavoli piene di eccellenze alimentari anche questo Natale. Dai consorzi dei produttori di Dop e Igp dell’Emilia-Romagna giungono segnali incoraggianti per queste feste. Nonostante la crisi dei consumi, che ha intaccato la grande distribuzione, le vendite di prodotti tipici del territorio che va da Rimini a Piacenza si preannunciano stabili rispetto a Natale 2007. C’è chi prevede un aumento all’estero (il prosciutto di Parma), chi un piccolo boom (l’olio di Brisighella) chi, invece, volumi stabili (zampone e cotechino di Modena). E Coldiretti Emilia-Romagna aggiunge: “In periodi di crisi la gente preferisce spendere in cibo di qualità, piuttosto che in cose futili”. Ma quanto denaro smuovono i prodotti tipici nostrani? “Il valore al consumo di Dop e Igp della regione - spiega Denis Pantini, responsabile settore prodotti tipici di Nomisma - è di 3,8 miliardi di euro l’anno, su nove miliardi a livello nazionale. E il 15% viene commercializzato durante le feste natalizie”. Ma non per tutti i cibi col bollino Ue le dinamiche di produzione e di vendita sono le stesse. Alcuni presentano una forte stagionalità - come aceti balsamici, zamponi e cotechini - altri invece, si pensi al parmigiano-reggiano e al prosciutto di Parma, vengono smerciati con regolarità lungo l’arco dei dodici mesi. “Su vendite di poco inferiori ai 5,2 milioni di chilogrammi (dato 2007), circa quattro (il 76%) si realizzano fra novembre e dicembre”, spiegano al Consorzio dello zampone e del cotechino di Modena. Il valore al consumo nel 2007 si è attestato sui 55 milioni (dati del Consorzio). Per il 2008 è prevista stabilità nelle vendite. Altro prodotto dalla forte stagionalità è l’aceto balsamico. “Nell’ultimo periodo dell’anno -rivela Carlo Ferretti, presidente del consorzio dell’aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia -si concentra un terzo delle vendite annue”. Il 50% di questo prodotto d’élite - il prezzo arriva ai 95 euro per cento millilitri - finisce all’estero, soprattutto sotto le feste. Le acetaie modenesi, invece, nel periodo natalizio vendono in media 35mila boccette su 50 mila annue. “I due terzi del fatturato lo realizziamo durante le feste”, precisa Andrea Galeotto, direttore del Consorzio dell’aceto balsamico tradizionale di Modena, aceto meno caro di quello reggiano e con diversa stagionalità. E non c’è Natale senza brindisi. Così, “delle 800mila bottiglie di Pignoletto Doc prodotte ogni anno - spiega Giacomo Savorini, direttore del Consorzio dei vini dei colli bolognesi - il 25% viene venduto nel mese di dicembre”. Anche all’enoteca regionale di Dozza, rivela il presidente, Gian Alfonso Roda, «il 40% delle bottiglie viene venduto nel periodo che precede il Natale, soprattutto Romagna albana spumante e Malvasia”. Ma il boom di vendite natalizie riguarda anche vini meno nobili, rimarca Ermi Bagni, direttore del Consorzio dei lambruschi modenesi. Tra i prodotti a spiccata stagionalità, oltre al culatello di Zibello (“a Natale vendiamo soprattutto pezzi interi”, spiega Davide Cappa, del Consorzio), c’è l’olio della Romagna: “Le vendite durante le feste di fine anno raddoppiano - dice Franco Spada, presidente del Consorzio dell’olio di Brisighella - ma la tendenza di questi ultimi anni è di una richiesta di bottiglie sempre più piccole, da inserire nelle ceste natalizie. Un tempo vendevamo più facilmente le bottiglie da litro e da tre quarti di litro”. Ultimi, ma non in ordine di importanza, Mortadella di Bologna, Prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano, sempre presenti nelle ceste natalizie. “Le strategie di marketing vere e proprie le fanno i singoli caseifìci - spiegano al Consorzio del parmigiano - noi comunque, per Natale, incentiviamo la vendita abbinata ai gadget, come coltellini o formaggiere”. E, anche per quanto riguarda il prosciutto di Parma, “le vendite natalizie si equivalgono a quelle estive, anche se aumenta per le feste la richiesta di pezzi interi”, fanno sapere dal Consorzio. La produzione della Mortadella Bologna Igp è invece cresciuta nei primi nove mesi del 2008 del 2,3% su base annua, arrivando a quasi 29 milioni di kg.


800mila ... Le bottiglie di Pignoletto... Il 25% della produzione annua della Doc dei Colli bolognesi smercia nel mese di dicembre. L’enoteca regionale di Dozza stima che il 40% delle bottiglie viene venduto nel periodo che precede il Natale.


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