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Il Sole 24 Ore

Criminali al Lambrusco ... Quindici giallisti, veri o presi soltanto in prestito. Tutti di estrazione emiliano-romagnola. E altrettanti racconti inediti, proposti sotto l’etichettai “Il gusto del delitto”, imbastiti fra le “prime fumane che interrompono le pallide giornate di sole” e il caos della via Emilia, fra piadine e felino, sangiovese e pignoletto, mortadella e lambrusco. O meglio “i lambruschi”, come tiene a precisare Francesco Guccini, cantante che ha sposato la letteratura di settore in tandem con il collaudato Loriano Macchiavelli, a sua volta presente con le sue divagazioni sull’aceto balsamico. Tradizionale, ovviamente. Insomma, se vogliamo, un incredibile inno al colesterolo e all’aldilà. Questo perché, inutile nascondercelo, il cibo non solo lenisce i dolori e appiana le tensioni, ma va anche a braccetto con il delitto.
Non è forse vero che il primo omicidio della storia è legato a un’offerta di cibo al Signore mal digerita da Caino? Ecco, su questo paradisiaco e pure inquietante tema si sbizzarriscono diversi numeri uno, che hanno abbinato le loro piccole storie (non necessariamente noir) a un prodotto tipico: così Marcelle Fois punta sul formaggio di fossa, Gianni Materazzo sulla patata di Tolé, Valerio Varesi sul prosciutto di Parma, Grazia Verasani sull’albana, Simona Vinci sul maiale. A sua volta Carlo Lucarelli gioca sullo specifico (il salame) e Danila Comastri Montanari sul parmigiano. Un piacevole divertissement che lascia una gran voglia per la testa. Quella, rischi mortali a parte, di sederti a tavola.
Aa.Vv., “Il gusto del delitto” Leonardo Publishing, Milano, pagg.238, 15,00 euro

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