Il Sole 24 Ore

Se questo non è protezionismo ... Dal “Buy american” all’”Achetez français” gli spettri di un ritorno passato. Le misure prese dai vari Paesi... Novembre 2008. L’India alza le tariffe su alcuni prodotti siderurgici e, nello stesso tempo, impone una stretta sull’importazione di tali prodotti.

I paesi del Mercosur raggiungono un accordo per aumentare i dazi doganali del 5% in media su diversi prodotti: fra gli altri, vino, pesche, latte e formaggi, tessili, oggetti di cuoio e mobili in legno. Tuttavia questo accordo non viene ratificato nel corso del summit del Mercosur di metà dicembre 2008.

L’Ecuador alza il 26 novembre, in misura variabile dal 5 al 20%, le tariffe doganali su 940 prodotti, dal burro ai cracker, dai telefoni cellulari agli occhiali. Il governa si aspetta un ritorno finanziario di circa 85,5 milioni di dollari.

L’Argentina impone un meccanismo di licenze non automatiche sull’importazione di prodotti considerati di particolare importanza per l’economia nazionale, quali componenti di auto, televisori, giocattoli e scarpe.

Dicembre 2008. La Corea del Sud annuncia che i dazi sull’importazione di greggio saliranno dall’1 al 3% a partire da marzo 2009. La commissione europea comunica l’intenzione di reintrodurre sussidi all’esportazione per burro, formaggio e latte a partire dalla fine di gennaio 2009.

La Cina aumenta i rimborsi dell’Iva sulle esportazioni di alcuni prodotti tessili e di bambù, mobili e oggetti di plastica: in totale 3.770 articoli.

Gennaio 2009. La Russia adotta misure di supporto alla produzione automobilistica, inclusi aiuti di Stato, e alza i dazi sull’importazione di auto e camion.

In America il Congresso rilancia la clausola del “Buy American”, nell’ambito del progetto anti crisi da 787 miliardi di dollari.

Febbraio 2009. In Francia il presidente francese Nicolas Sarkozy annuncia l’intenzione di imporre una condizione analoga a quella Usa (“Achetez français”) alle case automobilistiche che beneficeranno degli aiuti statali.