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Il Sole 24 Ore

Sindaci, sotto tiro prostitute e alcol ... Comuni e sicurezza. Nord in testa... Continua a ritmi serrati la corsa alle ordinanze. avviata l’estate scorsa dai sindaci italiani. Da novembre a oggi il numero dei provvedimenti urgenti firmati dai primi cittadini in nome della sicurezza è raddoppiato, sfondando quota 600, sparsi in 318 Comuni. Il Nord continua a essére protagonista assoluto, con il 66% dei provvedimenti, guidata dalla Lombardia che da sola inanella 141 ordinanze.

Il nuovo check up della presenza dei sindaci nel solco tracciato dal decreto Maroni del 5 agosto scorso arriva da AnciCittalia, e anticipa i risultati di un’indagine che l’associazione dei Comuni completerà nel mese di marzo.

Prostituzione, disordini collegati all’abuso di alcol e vandalismo offrono il “titolo” a un provvedimento su due, mentre bivacchi schiamazzi abbandono di rifiuti e tutti gli altri tipi di danno al decoro urbano ricorrono con meno frequenza. L’ordinanza-tipo,poi,non va troppo per il sottile nell’individuare i soggetti interessati o l’ambito di applicazione: 7 provvedimenti su 10 si rivolgono a tutti i cittadini, senza distinzione fra privati o titolari di esercizi commerciali, e nel 8% dei casi l’ordinanza dispiega i propri effetti in tutto il territorio comunale. Qualche volta, però, una vaghezza eccessiva di confini e oggetto può prestare il fianco a qualche pericolo se il provvedimento arriva sui tavoli del Tar: come è accaduto in Veneto a uno dei primi provvedimenti anti-prostituzione, quello firmato dal sindaco di Verona Flavio Tosi, che dopo la bocciatura del tribunale amministrativo ha dovuto riscrivere la misura, precisando meglio i divieti e concentrandoli (“nei quartieri periferici densamente abitati e lungo le strade che conducono al centro città”, (si veda “Il Sole 24 Ore” del 26 gennaio).

Le nuove ordinanze, insomma, ai sindaci piacciono. “Ma non bastano - sottolinea Flavio Zanonato,sindaco di Padova e responsabile Anci per la sicurezza - come dimostrano le priorità indicate dai primi cittadini ai ricercatori Anci”. Nella graduatoria delle priorità, il 36% mette in testa il “rafforzamento della polizia municipale”, mentre il 24,6% punta sulla “prevenzione sociale ed educazione civica”: un capitolo ampio, che può essere declinato anche nei termini di “partecipazione attiva dei cittadini al monitoraggio del territorio”. Le ronde, insomma.

Su tutt’altro fronte, l’Anci è stata impegnata ieri nelle audizioni presso la Commissione parlamentare sull’Anagrafe tributaria. La partecipazione dei Comuni alla lotta all’evasione, ha spiegato a deputati e senatori il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, rimane una promessa importante, ma non ha perso un vizio di fondo: il “premio” del 30% sul riscosso a titolo definitivo è troppo ridotto e troppo lontano nel tempo per ripagare i Comuni di un’attività che richiede “risorse significative”. Su queste basi, i Comuni tornano a chiedere il cambio dei criteri di calcolo, per basare il premio sull’accertato anziché sul riscosso.

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