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Il Sole 24 Ore

Vinltaly, sarà l’anno dei record ... Da tutto il mondo aumentate del 50% le pre-iscrizioni dei buyer... Che Vinitaly sarà quello di quest’anno? Ovvero, al salone internazionale del vino che giovedì 2 aprile aprirà i battenti a Verona, i buyer arriveranno copiosi come gli anni passati? Insomma, con questo chiaro di luna innescato dai mutui subprime e da Wall Street, come si comporteranno i consumatori? Tirerà ancora l’export divino? Domande su domande che per settimane e mesi si sono rincorse da un capo all’altro del mondo. Ma mai un segnale incoraggiante. Finché, a quattro giorni dall’apertura della manifestazione, ecco che arriva il cenno tanto atteso. Ed è a dir poco incoraggiante, stante il fatto che i numeri degli espositori e dei buyer pre-registrati sono da record. Dalla città scaligera fanno sapere che a marzo di un anno fa i buyer pre-registrati erano 12mila, saliti poi definitivamente a 43mila provenienti da 110 Paesi. Bene, quest’anno le pre-registrazioni sono aumentate considerevolmente a 18 mila, il 50% in più . Non era mai accaduto. Come pure è la prima volta che si arriva a superare il tetto di 4.250 espositori. Attesi da 29 Paesi: due in più rispetto al Vinltaly 2008.I1 primo è il Portogallo, che torna dopo alcuni anni di assenza; il secondo è una novità assoluta, la Nuova Zelanda, da dove arrivano ben 11 aziende.

Troppo presto per parlare di record? Può darsi. Ma è anche vero che questi numeri arrivano in un momento in cui non c’è solo l’economia che va a farsi benedire. Infatti, per restare al tema, c’è da dire che questa edizione di Vinltaly (2-6 aprile) si celebra in un anno in cui sono in calendario due temibili concorrenti: Prowein di Dusseldorf e VinExpo di Bordeaux. Quando si dice una battaglia all’ultimo uomo. Tanto più che il salone tedesco si tiene non com’è tradizione due settimane prima di Vinitaly, ma due giorni prima. Cosa del tutto legittima, ma altrettanto legittimo pensare che sia stato organizzato con l’intenzione di rendere difficile il lavoro dei concorrenti italiani. E non è un caso che fino all’altro ieri i responsabili di Veronafiere temessero un effetto di cannibalizzazione. Che, per ora, alla luce dei dati ora disponibili, non solo non c’è stato, ma ha visto gli espositori di alcuni grandi Paesi esteri aumentare di numero. Che questo salone veronese possa dare una scossa al settore del vino lo si intuisce dalle tante novità che si preannunciano da parte delle imprese. Un esempio è il Prosecco senza solforosa, ovvero senza il bisolfito che serve a stabilizzare il vino e che, a volte, è responsabile del giro di testa dei consumatori. Ebbene l’azienda Bisol di Valdobbiadene ha, prima al mondo, elaborato un nuovo vino spumante Prosecco che non contiene questa sostanza chimica. E farà parlare il Brunello di Montalcino che l’azienda Casato Prime Donne di Donatella Cinelli Colombini ha per la prima volta prodotto utilizzando lieviti autoctoni.

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