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Il Sole 24 Ore

Il sistema vino al tempo del “palloncino” ... Uno dei grandi temi d’attualità che investono il sistema vitivinicolo ruota intorno al progetto Wine in Moderation -Art de Vivre, promosso
dal Comitato delle imprese vinicole europee, dal mondo cooperativo e
dall’Associazione europea dei viticoltori indipendenti. Il progetto
nasce su sollecitazione dell’Unione europea ed è teso a rendere
l’industria delle bevande alcoliche partecipe di un preciso obiettivo:
ridurre i danni causati da abuso di alcol.
Wine in Moderation, a cui aderiscono Unione italiana vini e Federvini,
è un progetto di lungo respiro che, tra le altre cose, promuoverà
campagne di informazione imperniate sul “bere consapevole”, “bere con
moderazione”. Consapevolezza e moderazione che sono gli strumenti più
efficaci per evitare derive ed eccessi di cui purtroppo leggiamo
spesso sui giornali: mettersi alla guida di un veicolo dopo avere
troppo bevuto è molto più di un reato. Noi produttori siamo impegnati
a fare la nostra parte nell’ambito di una società che vuole e deve
essere sempre più responsabile di fronte al disagio. Vorremmo però che
le istituzioni fossero al nostro fianco. Ciò alla luce dei
provvedimenti legislativi in discussione in Parlamento e riguardanti
il limite del tasso alcolemico per chi guida.
Grazie anche all’impegno di Unione italiana vini e Federvini, la
proposta di legge che prevedeva l’abbassamento indiscriminato da 0,5 a
0,2 grammi/litro sembra abbandonata, prevedendo riduzioni fino al
tasso zero solo per i neopatentati e i giovanissimi. È una
impostazione saggia che condividiamo, per questo siamo ora impegnati a
monitorare l’iter parlamentare, consapevoli del fatto che anche la
migliore legge, se non abbinata a controlli efficaci, non può da sola
risolvere il problema della sicurezza stradale. Un Paese che voglia
sconfiggere questa piaga deve partire non dalla coda, ma dalla testa
del problema. Affrontandolo nella sua globalità. E per globalità
intendiamo anche l’educazione, a partire dai più giovani. Incominciamo
da loro, partiamo dalle scuole, insegniamo loro la cultura della
moderazione, dell’approccio intelligente e consapevole alle bevande
alcoliche. Wine in Moderation dovrà essere il nostro contributo.
Altra grande tematica sulla quale bisognerà necessariamente
confrontare è quella relativa alle consistenti risorse previste dalla
nuova Ocm per la promozione dei vini europei nei Paesi terzi. Certo,
la riforma Ocm ha dei contenuti molto più ampi e articolati - basti
dire della nuova regolamentazione dei vini varietali che porteranno
cambiamenti nell’approccio al mercato-, ma non v’è dubbio che la
promozione rivesta grande importanza per il rilancio del settore.
Sarebbe un grave errore sottovalutare la portata del provvedimento,
che fa parte di un programma pluriennale di investimenti e oltretutto
arriva in un momento di forte contrazione dei consumi e di
preoccupazione da parte dello stesso consumatore.
Come tutte le grandi opportunità, per coglierle al meglio e
valorizzarne la ricaduta crediamo sia necessario concentrare le
iniziative in quei Paesi che hanno manifestato attenzione al vino
europeo e italiano in particolare. Richiamare l’attenzione, vuol dire
avere un linguaggio certo non unico, ma sicuramente univoco e
distintivo. Sappiamo che la struttura del piano di promozione prevede
il coinvolgimento degli enti locali. È superfluo chiedere che ci sia
un coordinamento fra le Regioni e le iniziative che esse andranno ad
assumere. In questo senso noi imprenditori possiamo far passare
messaggi distintivi, individuando un meccanismo, un logo, un elemento
che individui la continuità di tutte le iniziative italiane. Questo
elemento di continuità, a maggior ragione andrà indicato anche in quei
progetti nazionali cui sono riservati fondi pari al 30% delle risorse
disponibili.

È noto che il piano di promozione è attivabile solo se vi sarà
l’apporto di fondi, di pari entità, da parte dei produttori. È una
chiamata di responsabilità ma soprattutto è un modo di operare che
abbiamo inseguito per tanti anni. Abbiamo dunque l’occasione per
dimostrare che non solo crediamo veramente al progetto, ma ne vogliamo
essere protagonisti.

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