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Il Sole 24 Ore

Conca d’Oro a rischio cemento ... Cittadini in campo contro la costruzione di un hotel, ma il caso non è unico... Toscana in degrado. I progetti edilizi minacciano di stravolgere gli ultimi luoghi di campagna incontaminati... Nella Toscana meno conosciuta, in provincia di Grosseto, salendo verso il Monte Amiata, si arriva a una valle che sembra incantata. La gente del posto la chiama Conca d’Oro, riferendosi al prezioso giallo dell’olio d’oliva che qui viene prodotto da sempre. Accanto agli uliveti ci sono vigneti, orti, alberi da frutto e boschi di castagni. Ad accentuare l’atmosfera di incantesimo è la natura incontaminata, la presenza di animali altrove in estinzione come l’aquila di Bonelli, la totale assenza di edifici moderni. La presenza umana qui sembra lieve. Come in ogni favola che si rispetti, nel cuore della valle c’è un castello. Il maniero medievale di Potentino è una delle poche dimore storiche ancora circondate dal proprio paesaggio originario. Molti anni fa il castello è stato acquistato e poi ristrutturato da parenti dello scrittore inglese Graham Greene, che lo hanno riportato a essere un centro culturale e un punto di riferimento per la valle. L’incantesimo della Conca d’Oro rischia ora di essere spezzato. In seguito all’approvazione del piano strutturale, il comune di Seggiano sta prendendo in considerazione diverse ipotesi di sviluppo edilizio della zona. Uno dei progetti, presentato dalla società Hortulanus che fa capo a un investitore olandese, prevede la costruzione su un pianoro a mezza costa, a 600 metri circa dal castello, di un albergo rurale con annessa clinica per terapie naturali, un edificio grande, nuovo e molto visibile che cambierebbe per sempre i connotati della valle. I proprietari di Potentino obiettano a un investimento commerciale che avrà il suo punto di forza nella vista sul castello a scapito dell’intera valle. “È un progetto invasivo in una valle finora incontaminata - afferma Charlotte Horton, che vive a castello e produce il suo premiato vino Doc -. Si rischia di sacrificare il turismo sostenibile per un guadagno a breve termine”. I proprietari dei diversi agriturismi in zona, già provati dalla crisi, chiedono che vengano promossi gli alberghi esistenti invece di favorire un concorrente senza una ricerca di mercato sulla domanda. Italia Nostra, l’associazione ambientalista più antica, critica la mancanza di trasparenza e di informazione sui cambiamenti previsti. “È inammissibile che si parli di trasformare radicalmente il territorio e l’ufficio tecnico di Seggiano non conceda di vedere il progetto invocando il diritto d’autore - afferma Mariarita Signorini, membro di giunta del consiglio nazionale di Italia Nostra-. Potentino è per noi un caso emblematico di come non si deve fare”. Daniele Rossi, sindaco di Seggiano, sostiene che “non abbiamo alcun interesse a distruggere il nostro patrimonio, ma non è pensabile che un’intera vallata sia intangibile. Sono orgoglioso che Seggiano abbia potenzialità di sviluppo”. Viste le critiche, però, concede: “Faremo un Consiglio comunale aperto alla cittadinanza per discutere la cosa”. La levata di scudi a livello locale - e l’orgoglio di un comune come Seggiano che finora ha egregiamente tutelato il proprio territorio - potrebbero impedire ogni scempio. In altri, altrettanto preziosi luoghi della Toscana però è troppo tardi. Anche in questa regione che finora ha saputo più di altre in Italia proteggere le sue bellezze, ci sono segnali preoccupanti: secondo gli esperti molti comuni, privati dell’introito dell’Ici e dei sussidi europei e ansiosi di far quadrare i propri bilanci, cedono alla tentazione del “permesso facile”. Il rischio, afferma Signorini, è un’irreversibile degradazione del territorio: “Purtroppo il passato non è una garanzia per il futuro. Un tempo la Regione controllava la Provincia e questa controllava i comuni. Ora nel nome di una falsa sussidiarietà i comuni vengono lasciati liberi di fare quello che vogliono, anche contro i principi dei loro stessi piani strutturali. I sindaci si affidano agli uffici tecnici e le volumetrie lievitano. La situazione è drammatica”. A poca distanza dalla Conca d’Oro c’è la Val d’Orcia, un tesoro paesaggistico tutelato dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Nonostante questo la speculazione edilizia prospera, accusa Benedetta Origo, proprietaria della tenuta La Foce e figlia della scrittrice Iris Origo: “A Monticchiello sono riusciti a completare lo scempio, con la motivazione che i permessi di costruire erano stati concessi prima dell’imposizione del vincolo ambientale. A Contignano, è la stessa cosa. Purtroppo la tutela dell’Unesco ha attratto i turisti ma anche gli speculatori e i comuni pensano solo al guadagno immediato”. In Valdelsa il comune di Montaione ha approvato il piano del colosso tedesco Tui per la costruzione di nuovi complessi alberghieri e residenziali, un Wellness Iberotel e un “Robinson Club” in stile toscano a scapito del “vero” borgo toscano di Castelfalfi. Sul mare è ora a rischio l’antico porto-gioiello di Talamone: un progetto prevede la creazione di un porto commerciale da più di mille barche di grande stazza.E la lista si allunga.

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