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Il Sole 24 Ore

Boom di sequestri alimentari ... In quattro mesi bloccati prodotti a rischio per 195,5 milioni (+8%)... Il caso delle mozzarelle blu è solo l’ultimo episodio - Piccinno (Nas): attenti ai prezzi troppo bassi... Va al galoppo, la sofìsticazione alimentare. Se l’andatura resterà questa, nel 2010 il valore in euro dei sequestri fatti dai Nas, i nuclei antisofisticazione dei Carabinieri, potrebbe riportare un 8% in più rispetto all’anno scorso. Nel 2009, infatti, il bottino ha raggiunto quota 542,3 milioni, tra strutture produttive e di vendita sequestrate o chiuse (418,2) e merce sottratta ai presunti sofisticatori (124,1); quest’anno, nei primi quattro mesi la quota, sommando le due categorie è già salita a 195,5 milioni. Non c’è solo la mozzarella blu. Il timore è che la crisi economica porti a un doppio effetto negativo: spingere i consumatori a cercare i prodotti meno cari negli scaffali dei discount (ad esempio) e i produttori disonesti a infilarsi tra i fornitori delle catene di distribuzione. Insomma, la ricerca del costo più basso va a scapito della qualità. Il comandante dei Nas, Cosimo Piccinno, di fronte alle cifre raccolte dal servizio statistico del Nucleo, lo dice chiaro e tondo: “Il consumatore deve avere dei punti di riferimento: se una mozzarella quota 7,5 euro al chilo è ovvio che l’offerta a 4 o meno dimostra che qualcosa di strano c’è. Ci vogliono 10 chili di latte per fare un chilo di mozzarella vera”. Piccinno ha dalla sua decine e decine di operazioni di contrasto ai cibi tossici, operazioni ben note, del resto anche a Nicola Cerrato, procuratore aggiunto a Milano, a capo del pool per la tutela della salute. “Indubbiamente la qualità rischia di abbassarsi. Finora - aggiunge Cenato - abbiamo fatto indagini un po’ su tutto, qui, nel territorio di nostra competenza, dalla bresaola al kebab ai formaggi riciclati nel Lodigiano. Non ci siamo fatti mancare niente. Devo dire che le prospettive non sembrano rosee. Prevedo da parte nostra un’attività intensa”. La conferma viene da Maurizio Zucchi, responsabile qualità della Coop, una catena che tra l’altro vende prodotti contrassegnati dal proprio marchio. Zucchi si dichiara francamente preoccupato della situazione: “Siamo davanti a un nuovo scenario - dice al Sole 24 Ore - perché ci rendiamo conto che nella fornitura di merci e di prodotti anche noi siamo a rischio. A volte abbiamo l’impressione che esistano davvero come delle strutture organizzate ai fini della contraffazione alimentare: così, è difficile anche per noi che dobbiamo scegliere. Magari rischiamo non di incappare in merci tossiche ma, senz’altro, in merci scadenti, non all’altezza dei livelli qualitativi che sarebbero necessari o che dobbiamo garantire al consumatore”. “Per fortuna - precisa - abbiamo messo in atto procedure interne che ci garantiscono nella scelta, ma davvero non è possibile escludere totalmente l’infortunio. Mi spiego meglio: quando non siamo soddisfatti di una prestazione già oggi applichiamo l’espulsione del fornitore e la misura del risarcimento. C’è però una sorta di corsa anche a proporre merci al di sotto di certe soglie. Ebbene, bisogna stare attenti perchè sotto certe soglie noi proprio non siamo disposti ad andare”.

Le principali operazioni per la sicurezza dei cibi. N° sequestri... ...Vini e alcolici: 36... ...Valore in euro... ...16.940.304...

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