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Il Sole 24 Ore

Bevete moldavo alla salute di Putin ... Il bando di Mosca... La realpolitik passa da sempre per le vie del commercio. Ma il bando di Putin al vino moldavo per riaffermare un’influenza da vecchio impero - ricordato ieri dal Financial Times - è nei suo genere un salto triplo. Conosciamo l’era del “comprate nazionale” per esperienza nazionale (l’autarchia littoria) e internazionale (vedi alla voce Buy American, 1933). In tempi recentissimi abbiamo conosciuto il “non vendete il nazionale”, declinato nella liberista city londinese a proposito dell’opa su Cadbury. Siamo ora al terzo stadio: “non bevete straniero”. Un invito che ha del ridicolo, per il grossolano sconfinamento nelle leggi del libero mercato. E soprattutto perché ferisce il gusto degli appassionati a cui non pare appartenere l’uomo forte di Mosca. Non sarebbe altrimenti comprensibile mettere al bando vitigni come il feteasca o il rara neagra, il pasareasca o il plavay. Vuol dire ignorare che il rosso Negru de Purcari ha guadagnato i palati della corte reale britannica dalla fine del XIX secolo. Insomma è un vulnus al buon gusto prima ancora che economico. A cui ci sentiamo di rispondere con un invito: chiedete in enoteca vino moldavo. Berrete bene. E farete un cin cin al libero mercato.

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