Cibus raddoppia con l’aiuto di Slow Food ... Fiere. Rassegna consumer nel 2011... Cibus, il grande salone internazionale dell’alimentazione, raddoppia. Dall’anno prossimo si svolgerà, sempre a Parma, Cibus Tour, nuova manifestazione fieristica tutta dedicata alle tipicità alimentari locali e aperta al grande pubblico. Cibus Tour si terrà a Parma dal 15 al 17 aprile (un mese prima di Tuttofood di Milano) e avrà la collaborazione - ecco l’altra grande novità - di Slow Food per lo spazio dedicato agli insaccati di suino. Insomma finalmente è scoppiata la pace tra i “duellanti”, gli industriali e gli ultras della sostenibilità alimentare. Per l’organizzazione no profit di Carlo Petrini è “una sfida difficile, ma stimolante”. Per gli industriali delle carni “le posizioni si sono avvicinate molto negli ultimi anni, grazie ai progressi compiuti dalla salumeria italiana e a i tanti Igp e Dop”. Cibus Tour ha un’impostazione consumer, Cibus mantiene l’impronta business. Cibus si svolgerà dal 7 al 10 maggio del 2012.
L’annuncio ufficiale della nascita di Cibus Tour verrà dato domani, nel corso del Salone del gusto di Torino. Cibus Tour quindi di svolgerà negli anni dispari e Cibus negli anni pari. Concepito da Fiere di Parma come evento di cerniera rispetto a Cibus, Cibus Tour ha l’obiettivo “di promuovere il food italiano e la caratteristica di essere una fiera dedicata ai consumatori” (5 euro il biglietto d’ingresso). La nuova fiera esporrà i prodotti tipici del territorio, facendo rivivere le tradizioni enogastronomiche delle realtà locali con la possibilità di scoprire, degustare e acquistare i prodotti d’eccellenza delle regioni italiane. Da sottolineare il profilo educativo di Cibus Tour: coinvolgere il pubblico in percorsi di apprendimento su sapori e territorio coniugato con l’intrattenimento.
Tre i settori tematici di Cibus Tour, ci saranno Cibus Terroir (prodotti di eccellenza delle regioni italiane), Cibus Bio (alimenti biologici) e Pianeta Nutrizione (seminari per una sana alimentazione). Nelle intenzioni dei promotori c’è la volontà di costruire la filiera delle manifestazioni della sana alimentazione: dopo il Cheese di Bra e lo Slow Fish di Genova (entrambe con la collaborazione dell’organizzazione di Petrini) è la volta di Cibus Tour. Ma è possibile coniugare la lavorazione industriale del suino con la cultura e il piacere del cibo di Slow food? Per alcuni produttori è una grande operazione aver unito i due attori (apparentemente su due fronti diversi) perché “l’industria alimentare non si oppone all’etichetta trasparente, l’industria suinicola non può prescindere dall’Igp e quindi nemmeno dalla cultura di Slow food”.
“Abbiamo raccolto la sfida - osserva Roberto Burdese, presidente di Slowfood - su invito delle Fiere di Parma ma non nascondiamo le difficoltà di relazione con gli industriali: siamo ancora convinti che in Italia si debba mangiare meno carne, che si debbano consumare non solo i quarti posteriori dei bovini ma anche il resto, che si debba produrre con sistemi meno energivori, con minore impatto ambientale e più rispetto per gli animali. Se riusciremo ad aprire un confronto su questi punti ne saremo felici”. E dal fronte degli industriali? “Ovviamente - sostiene Gianni Gorreri, direttore generale di Assica, l’associazione degli industriali delle carni - non possiamo concordare con Slow food quando sostiene che gli italiani debbano mangiare meno carne: ne consumiamo (82 kg pro capite ndr) meno della media europea e molto meno degli americani. Comunque negli ultimi 20 anni la salumeria italiana ha fatto passi da gigante nei prodotti di qualità: meno sale, meno grassi e meno additivi. Siamo sulla buona strada”.
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