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Il Sole 24 Ore

McDonald’s assume mille giovani ... Ristorazione. Previste quest’anno 23 nuove aperture - Il giro d’affari dovrebbe sfiorare il miliardo di euro... Masi: sottoscritti una trentina di contratti per l’acquisto di immobili e terreni... Big Mac conquista il palato degli italiani e la fiducia della casa madre, tanto che Oak Brook mette a disposizione di McDonald’s Italia almeno io milioni l’anno per lo sviluppo immobiliare e spinge per aprire fino a 50/60 ristoranti l’anno. Nel 2011 la controllata italiana, che ha intanto sottoscritto una trentina di contratti di acquisto di immobili e terreni, ne aprirà “soltanto” 23 e assumerà un migliaio di addetti, cosa non facile se si considera che al Nord 4 dipendenti McDonald’s su io sono extra-comunitari. Intanto McDonald’s Italia ha chiuso il 2010 con ricavi per 904 milioni (+84% annuo e + 3,5% a parità di numero di ristoranti) e un utile che si aggira attorno al 9% del giro d’affari. Per quest’anno il fatturato dovrebbe lambire la boa del miliardo. Nel 2010 gli scontrini staccati sono stati 127 milioni, in crescita dell’8,5%, ma a fronte di un costo medio in calo del 7% a 6,9 euro. “Fino a ottobre - spiega Roberto Masi, 46 anni, a.d. di McDonald’s Italia - crescevamo al ritmo del 5% a rete costante, ma tra novembre e dicembre il mercato del consumo fuori casa è scivolato del 7%. Un dato preoccupante per tutti, anche se McDonald’s ha sovraperformato il mercato di 7-8 punti. Continueremo a investire anche quest’anno per inaugurare 23 nuovi ristoranti e rinnovarne altri 41”. Dopo 25 anni, il board di McDonald’s si è convinto che l’Italia è un mercato strategico: insieme con Cina e Russia presenta il maggior potenziale di crescita nei prossimi 5 anni. Probabilmente anche per la crisi dei consumi che ha colpito l’industria della ristorazione rapida americana (il default di Sbarro non è casuale) ma da cui McDonald’s è relativamente indenne: ieri la corporate ha comunicato ricavi consolidati in crescita del 6% al record di 24,07 miliardi di dollari. Per quest’anno sono previsti investimenti per circa 2,5 miliardi, di cui circa la metà per l’apertura di 1.100 nuovi ristoranti dalla M dorata e l’altra metà per rinnovare le sedi esistenti. Nella geografia del colosso di Oak Brook, l’Italia è il quarto paese europeo per numero di ristoranti McDonald’s, dopo Francia, Gran Bretagna e Germania che hanno giri di affari, nell’ordine, di 4,2 miliardi, 2,5 e 3. “Il board di McDonald’s, che verrà a visitarci tre volte l’anno - aggiunge Masi - mi chiede di accelerare le aperture e di acquistare gli immobili. Ma più di una trentina l’anno non si riesce. Comunque abbiamo costituito al nostro interno la divisione immobiliare che segue questo filone”. Infatti per chi ha deciso di stabilirsi in Italia è rischioso restare sotto la spada di Damocle dello sfratto, come succede per i ristoranti-flagship milanesi: quello della Galleria (“siamo pronti ad acquistare o rinnovare l’affitto con il Comune”), di via Torino e piazza Cordusio (già abbandonato). McDonald’s Italia conta su 411 ristoranti (di cui 80 a gestione diretta) con 4.500 dipendenti, tutti part-time. Il 90% dei dipendenti ha contratti a tempo indeterminato, la maggior parte dei lavoratori ha un’età media di 28 anni, e uno stipendio medio (per 30 ore settimanali) di 1.200 euro lordi. Al Sud i ristoranti della M dorata Contano sul 100% di addetti italiani che al Nord scendono al 60%. “Il nostro business - conclude Masi - si realizza sostanzialmente nelle 4 ore del pranzo e della cena. Picchi che richiedono grande flessibilità di orari su 7 giorni” e che non sembrano graditi a molti giovani.

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