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Il Sole 24 Ore

Il vino italiano corre oltreconfine ... Export +11,7% a 3,9 miliardi... “Il rilancio del vino italiano passa dai mercati internazionali. Nel 2010, secondo i dati Istat, l’export è balzato dell’11,7% a valore, fino a 3,9 miliardi, e del 10,7% a volume, oltre i 20 milioni di ettolitri; un andamento in netta controtendenza rispetto al mercato italiano, dove calano i consumi e le vendite del vino confezionato sono scivolate dello 0,9% a volume e salite solo dello 04% a valore (vedi Il Sole 24 Ore del 10 marzo scorso). “Il trend sui mercati esteri - interviene Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini - premia la ricerca italiana della qualità, del miglior rapporto qualità-prezzo: un trend che va consolidandosi da un triennio. Sempre più aziende vinicole oramai si orientano all’export, verso mercati tradizionali come la Germania ma anche nuovi, come la Russia. Crescono i prodotti di buon livello anche nel comparto degli spiriti, rhum e grappe invecchiate”. Adriano Orsi, presidente del vitivinicolo di Fedagri Confcooperative, avverte che “a trainare la ripresa dell’export nel 2010 sono stati quei mercati che nel 2009/lo hanno beneficiato di oltre il 90% dei progetti approvati dal ministero delle Politiche agricole, come la Russia (+59,6%), il Canada (+28,6%), la Svizzera (+12,5%) e gli Usa (+11%)”. Piero Antinori, presidente dell’Istituto del vino Grandi Marchi, invita a pensare al mercato globale: “Anche in Francia - sostiene - i consumi sono calati, ma questo non ha distolto dalla conquista di nuovi mercati di sbocco secondo una strategia organizzata: quello che in Italia non si riesce a fare, perché manca una cabina di regia che governi un settore fortemente parcellizzato”. Secondo Antinori gli spazi di mercato sono ancora consistenti. Per esempio “a Hong Kong, hub principale per la distribuzione del vino in Asia - aggiunge l’imprenditore - il vino italiano si colloca in settima posizione, con una quota di penetrazione del 2,3%, contro il 33% della Gran Bretagna, che distribuisce vino francese, e il 31% della Francia”.
E per il 2011? “I dati di inizio anno - conclude Vallarino Gancia - sono ancora positivi per la domanda estera e non vedo ragioni che possano cambiarli. Continua il buon momento della Germania e della Russia mentre la tragedia del Giappone potrebbe indebolire questo mercato, anche se, in linea teorica, dopo la distruzione gli stock andrebbero ricostituiti”.

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