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Il Sole 24 Ore

Brunello garantito con l’ologramma ... L’azienda Ciacci Piccolomini d’Aragona... La storia di Ciacci Piccolomini d’Aragona inizia nel XIX secolo con il matrimonio tra la Signora Elda Ciacci ed il Conte Alberto Piccolomini d’Aragona, discendente del casato di Papa Pio II, nel piccolo borgo di Castelnuovo dell’Abate. Nel 1985, con l’estinguersi della stirpe nobiliare, la famiglia Bianchini ha ereditato la proprietà e prima con il padre Giuseppe poi con i figli Paolo e Lucia, l’azienda si è sviluppata sia nel territorio del Brunello che nella zona del Montecucco. La proprietà si estende nel comune di Montalcino su 200 ettari disposti a sud ovest a 240-360 m sul livello del mare: 35 coltivati a vigneti, 40 ad oliveti ed il resto suddivisi tra bosco, seminativi e pascolo. Fiore all’occhiello della produzione di Ciacci Piccolomini d’Aragona è il Brunello di Montalcino DOCG “Vigna di Pianrosso” ottenuto dalla vinificazione in purezza del Sangiovese grosso proveniente dalla storica vigna ed elevato in grandi botti di rovere di Slavonia che ne esaltano la struttura, la pienezza di gusto, l’eleganza e la capacità di invecchiamento. Tradizione nel mantenimento delle tecniche di vinificazione ma anche innovazione caratterizzano l’azienda che mira alla difesa dell’autenticità e alla qualità dei propri vini anche attraverso una raffinata forma di “customer satisfaction” per la lotta alla contraffazione del “Made in Italy”. Dal 2006 uno speciale ologramma anti-falsari è applicato sulla capsula di ogni bottiglia. Inoltre dal 2007 ogni retro etichetta del Brunello di Montalcino è identificabile con un codice di sicurezza “Certilogo” composto da 12 cifre che, comunicato con una semplice telefonata, inviato via sms oppure inserito nella sezione “Garanzia prodotto” del sito www.ciaccipiccolomini.com, garantisce in tempo reale l’autenticità del prodotto e permette di ricevere informazioni dettagliate sul vino e sull’azienda. Finora sono state effettuate migliaia di verifiche da parte di consumatori di una trentina di paesi del mondo, per il 46% dall’Italia, il resto dall’Europa e dagli Stati Uniti.

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