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Il Sole 24 Ore

Al Vinitaly record di acquisti dall’estero ... Alimentare. Oltre 48mila presenze... Cresce la domanda di vino da Germania, Usa e Canada. Gardini (Fedagri): il valore dell’export presto pari a quello del mercato interno... Vinitaly dei record e dell’ottimismo. Ieri si è chiusa la 45esima edizione del salone internazionale del vino e dei distillati con un bilancio lusinghiero: 156mila visitatori hanno preso d’assalto i 4mila espositori nella fiera di Verona; nel computo rientrano gli oltre 48mila buyer esteri, il 3% in più sul 2010, il nuovo record storico. Nelle giornate business (giovedì, venerdì e lunedì scorsi) l’afflusso di operatori ha registrato un incremento del 10%. “Nella top ten delle provenienze - dice Ettore Riello, presidente di Veronafiere - svetta la Germania, seguita da Stati Uniti e Canada, Regno Unito e Svizzera con una forte presenza della Russia, Cina e Hong Kong”. “Persino nella giornata di domenica - osserva Maurizio Gardini, presidente di Fedagri - dedicata anche a un pubblico non professionale, ho visto grande interesse e coinvolgimento. Confermato il grande interesse per il vino made in Italy che innesca un circuito virtuoso con più ottimismo, più investimenti e innovazione”. Secondo Gardini, entro il 2012 l’export italiano eguaglierà o supererà i consumi interni. “Siamo favoriti - aggiunge il top manager - anche per vendemmie povere in Cile e Argentina. Ma sta comunque a noi consolidare le posizioni nel mondo”. Poi Gardini, che rappresenta il mondo cooperativo, sottolinea con orgoglio il rapporto Mediobanca dove tre aziende del mondo cooperativo figurano tra le prime sei per fatturato.
Anche Lucio Mastroberardino, nel duplice ruolo di produttore e presidente dell’Unione italiana vini, dichiara: “Lasciamo Vinitaly soddisfatti, abbiamo partecipato a una manifestazione estremamente dinamica, che ha offerto grandi possibilità di contatti, specialmente alle aziende meno grandi. Tocca ora alle imprese cogliere le opportunità che questa fiera ha fornito”. “Vinitaly è il palcoscenico del vino italiano - conferma l’imprenditore Angelo Gaja -. Il trend dell’export è in crescita perché le cantine italiane, abituali esportatrici, hanno contribuito a costruire nel tempo una domanda che non va soltanto a loro esclusivo beneficio ma genera ricadute positive per tutti gli operatori”. Il sucesso di Vinitaly però va misurato anche sulla qualità dei partecipanti. “Le presenze estere - spiega Enrico Chiavacci, direttore commerciale di Antinori - provenivano sia da Paesi emergenti che da quelli tradizionali. Questi ultimi hanno dimostrato vitalità e attenzione per le novità e per i vini adatti a un consumo più quotidiano. Questo ci rende estremamente positivi”. Ieri in chiusura di manifestazione, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha sottolineato la crescita dell’occupazione nel 2010 nel settore dell’agricoltura. “Nel 2010 - ha ricordato Sacconi - l’Istat ha registrato 891mila unità in più, cioè una crescita dell’1,9% rispetto al 2009. Di questi 2l0mila sono gli addetti nel settore vitivinicolo, dei quali ben 50mila sono giovani. Significativa la tendenza a crescere in tempi difficili”.

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