02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Il Sole 24 Ore

Stretta di Mosca sul vino. Dazi sull’import dall’Italia ... Per i nostri prodotti una tassazione doppia rispetto a Francia e Spagna... Agroindustria. Federvini: misure discriminatorie che faranno salire i prezzi del 30%... Una “tegola” si abbatte sul vino italiano. Secondo quanto deciso nei giorni scorsi dal Governo di Mosca, a partire da domani; lunedì 4 luglio, le bottiglie di vino made in Italy esportate in Russia subiranno un incremento dell’imposizione fiscale. Ma soprattutto il nuovo meccanismo varato da Mosca prevederà per i vini italiani una tassa che sarà doppia rispetto a quanto invece richiesto a francesi e spagnoli. L’allarme è stato lanciato ieri dal presidente di Federvini (la federazione delle imprese del vino e degli alcolici), Lamberto Vallarino Gancia. “In queste ore - ha detto Vallarino Gancia - il vino italiano si trova ad affrontare le conseguenze di una decisione fortemente discriminatoria assunta da Mosca con preavviso minimo, che potrebbe vanificare tutte le attenzioni che gli operatori nazionali hanno dedicato a quel mercato”. In sostanza, la dogana russa ha introdotto il valore minimo (il cosiddetto customs profile) per i vini importati. Si tratta di un importo minimo che in passato non era previsto e che rappresenta una sorta di valore imponibile sul quale poi verranno calcolati dazi, accise e diritti doganali. Finora le imprese, in assenza di tale customs profile, dichiaravano in dogana il valore dei costi di produzione sostenuti. Il semplice “passaggio” doganale portava tuttavia a un incremento del valore delle bottiglie di circa il 40%. A partire da domani invece il valore minimo per le etichette italiane sarà di 2,12 euro al litro (che diventano 1,60 euro nel caso della bottiglia da 0,75 litri) mentre per francesi e spagnoli il customs profile sarà di 1,22 euro al litro (che diventano 0,80 centesimi per il formato da 0,75 litri). “Secondo i nostri calcoli - spiegano in Federvini - le nuove regole si tradurranno per il consumatore finale in un incremento dei prezzi che sarà del 30% per i vini made in Italy contro un ricarico di appena il 12% nel caso di francesi e spagnoli”. Al di là dell’aggravio fiscale ciò che risulta davvero difficile da digerire per le imprese italiane è proprio la discriminazione introdotta dalle nuove regole. “Vorremmo almeno - aggiunge Vallarino Gancia - che per tutti i paesi membri del’Unione europea venisse definita un’aliquota unica. Una sperequazione fra differenti aree dell’Europa è assolutamente ingiustificabile”. La nuova tegola fiscale, inoltre, va a incidere su uno dei mercati più promettenti per l’Italia. Secondo i dati Istat, nel primo trimestre del 2011, la Russia ha importato vino made in Italy per 26,4 milioni di dollari, con una crescita di oltre il 91 per cento. Sulla base di questi tassi di sviluppo Mosca, che già rappresenta il quinto mercato di sbocco (alle spalle di Usa, Germania, Regno Unito e Svizzera), punta a salire sul podio dei primi tre clienti delle etichette made in Italy. “Fra i nuovi mercati si tratta senza dubbio della mèta più significativa - conclude Vallarino Gancia -. Non a caso sono diretti in Russia molti progetti di promozione extra-Ue varati da imprese italiane (e cofinanziati da Bruxelles con un budget che nel 2011 sarà di 82 milioni di euro). Si tratta infatti di un paese nel quale, a differenza ad esempio della Cina, è già ben sviluppata una “cultura del vino”. Senza contare - continua Vallarino Gancia - i positivi risvolti logistici visto che si tratta di un paese che è ad appena tre ore di aereo dall’Italia. Per tutti questi motivi, come Federvini, ci siamo già attivati con l’ambasciatore italiano a Mosca e con il ministro per le Politiche agricole perché si intervenga rapidamente per porre rimedio a questa situazione”.


I principali mercati di sbocco del vino italiano

Dati gennaio-marzo e variazione % su gennaio-marzo 2010

Germania. Quantità in migliaia di ettolitri: 1.550. Valore in migliaia di euro: 194.239 (3,4%).

Usa. Quantità in migliaia di ettolitri: 705. Valore in migliaia di euro: 220.397 (26,5%).

Regno Unito. Quantità in migliaia di ettolitri: 572. Valore in migliaia di euro: 90.444 (-6,6%).

Francia. Quantità in migliaia di ettolitri: 315. Valore in migliaia di euro: 23.987 (26,4%).

Ungheria. Quantità in migliaia di ettolitri: 238. Valore in migliaia di euro: 7.578 (439,5%).

Russia. Quantità in migliaia di ettolitri: 209. Valore in migliaia di euro: 26.424 (91,0%).

Rep. Ceca. Quantità in migliaia di ettolitri: 192. Valore in migliaia di euro: 10.672 (63,6%).

Svizzera. Quantità in migliaia di ettolitri: 179. Valore in migliaia di euro: 65.427 (7,4%).

Mondo. Quantità in migliaia di ettolitri: 5.318. Valore in migliaia di euro: 935.072 (13,9%).

Fonte: Istat.


La Russia alza i dazi sul vino importato.

Le bottiglie di vino importate in Russia subiranno un aumento dell’imposizione fiscale. Federvini:
discriminazione doppia per gli italiani con dazi più alti rispetto a francesi e spagnoli. I prezzi
finali su 30%.

L’aumento stimato per il prezzo finale delle bottiglie italiane: 30%.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su