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Il Sole 24 Ore

Nasce la grande alleanza tra fiere ... L’intesa tra Cfi e Aefi permetterà un miglior coordinamento tra enti... Accordo fatto tra Comitato fiere industria e Aefi. Dopo mesi di lavoro, nasce una Federazione che dovrebbe costituire il soggetto rappresentativo, nei confronti del governo, degli interessi degli espositori dell’industria e delle società fieristiche e dovrebbe anche agevolare la proiezione internazionale delle manifestazioni di successo. Gli attori in campo, per ora, sono Cfi, l’agenzia di Confindustria per le fiere, e l’Aefi, l’Associazione delle società fieristiche, a cui potrebbero aggiungersi altri anelli della filiera, a iniziare dagli allestitori. “Dopo il via libera della mia assemblea - osserva Gian Domenico Auricchio, presidente di Cfi - finalmente avremo la possibilità, attraverso un nuovo modello di rappresentanza, di parlare con una voce sola”. Il presidente di Aefi, Ettore Riello, entusiasta sin dall’inizio del progetto, va anche oltre: “Dopo l’accordo quadro - sottolinea - da settembre discuteremo sullo statuto e poi sulla possibilità di aderire a Confindustria”. L’anno scorso Cfi e i sui aderenti hanno organizzato e promosso le maggiori fiere internazionali industriali: 61 eventi specializzati, con 42mila espositori e 3,2 milioni di visitatori. Ad Aefi invece aderiscono 39 enti fieristici con un migliaio di eventi. Nel complesso in Italia ogni anno le manifestazioni originano un business di una ventina di miliardi, con forti ricadute sull’export. Nonostante la recessione economica abbia prodotto un forte calo di attività, recuperato solo in parte, e compressione dei margini, il business rimane centrale per il Made in Italy. Il protocollo d’intesa tra Cfi e Aefi prevede un percorso di graduale integrazione e la messa a punto di uno statuto per un’associazione aperta ad altre rappresentanze che ne condividano gli obiettivi. L’accordo prevede di fare il punto su tematiche urgenti e attuali come “il ruolo del coordinamento del sistema fieristico nazionale nel contesto della competenza regionale - elenca Auricchio, che nel suo lavoro si è avvalso del segretario generale Franco Bianchi -, la promozione internazionale, il calendario, la certificazione, l’adozione delle linee guida per la sicurezza e per l’Iva europea sui servizi fieristici, i diritti Siae e l’Ici”. Tutti temi di grande rilevanza e per la cui soluzione sarebbe necessario un forte coordinamento. Magari una FederFiere? “L’obiettivo - sottolinea Riello - è proprio quello: una rappresentanza comune che difenda gli interessi della filiera”. Su questo punto Auricchio è però più cauto. “Non sono convinto - sostiene - che sia necessaria una Federazione. L’erosione dei margini delle imprese sconsiglia sovrastrutture, burocratiche e costose, che poi finiscono per smarrire gli obiettivi. Meglio una struttura snella che abbia bene in mente gli interessi da perseguire”. Gli industriali stanno studiando una serie di soluzioni che non creino sovrastrutture e l’ipotesi migliore sarebbe quella di avviare una sorta di rete d’impresa “associativa” o a una federazione di scopo.
Infine, la prova di unità del mondo fieristico potrebbe essere completata dal rientro di Fiera Milano in Aefì, fuoriuscita a sorpresa, lo scorso 22 novembre, appena dopo l’insediamento di Riello. “Stiamo per rientrare - ribadisce Enrico Pazzali, ad di Fiera Milano - Credo lo formalizzeremo dopo l’incontro che avrò con Riello entro questa settimana”. Il presidente, che oggi rientra da una vacanza lampo in Grecia, conferma che “pace è fatta”. E il calendario unico? “C’è unità d’intenti - conclude Riello - magari dopo una fase transitoria”.

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