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Il Sole 24 Ore

I sapori di tutta una terra a “rimborso” del viaggio … La nuova sfida è diventare un prodotto di nicchia… Arrivare sull’isole Eolie non è facile ma una volta raggiunte l’ospitalità dei residenti ripaga dal lungo viaggio. Negli anni le camere dei pescatori e dei contadini sono diventati piacevoli B&B o piccoli hotel di charme a gestione familiare. Non ci sono hotel di grandi catene e si segnalano solo due cinque stelle il Therasia Resort a Vulcanello e il Capo Faro Resort a Salma, realizzati in tempi abbastanza recenti. L’attività però per tutti si concentra nella stagione estiva (da aprile a ottobre). Dal Raya di Panarea all’hotel la Canna di Filicudi, dalla Vifia Meligunis di Lipari al Signum di Salma e fino alla Sirenetta Park di Stromboli, solo per citarne alcuni. Tra chi fa turismo da oltre tre generazioni c’è per esempio Mario Gullo, attuale titolare dell’hotel Mamma Santina a Santa Marina di Salma (sull’isola ci sono circa 27 strutture). “La mia famiglia ha iniziato circa 30 anni fa con trattoria- spiega- oggi abbiamo un hotel di 16 stanze e un ristorante aperto anche agli esterni. In estate lavoriamo bene ma facciamo fatica in bassa stagione, anche se siamo aperti da marzo a ottobre. I collegamenti sono difficili e spesso non garantiti. Non c’è un piano turistico che consenta di proporre Salina e le Eolie in periodi diverse e soprattutto di guardare lontano. E con la nuova gestione del porto turistico che privilegia grandi imbarcazioni e ha rincarato i prezzi di ormeggio, abbiamo perso molti ospiti. Anche se il porto è stato realizzato con i fondi della Regione e a favore di chi vive e lavora a Salma. Invece sarebbe opportuno sedersi a un tavolo comune per stabilire strategie comuni tra albergatori e chi presta altri tipi di servizi”. Eppure la filosofia dell’isola (sapori e semplicità) continua a piacere a tanti stranieri. “Svizzeri, tedeschi, scandinavi, austriaci - spiega Rodolfo Lazzaro, titolare di un altro hotel storico a Vulcano l’Orsa Maggiore che esiste da oltre 30 anni - sono da sempre il nostro target. E se nel 2011 si registra in generale un calo noi continuiamo a lavorare bene. Le Eolie sono un prodotto di nicchia che va venduto con cura e proponendo non solo il panorama, ma l’intero territorio con tutte le sue ricchezze”. Come? La ricetta di Lazzaro è aver investito per esempio sul sito del proprio hotel (www.orsamaggiorehotel.com) e proporre ai clienti l’organizzazione completa dell’arrivo sull’isola. “Non abbiamo un booking online - aggiunge - ma cerchiamo di dare una disponibilità completa a livello organizzativo e questo nel tempo ci ha ripagato: abbiamo un’occupazione media abbastanza alta e un alto tasso di fidelizzazione”. Al Capo Faro Resort, realizzato nel 2004 per iniziativa della famiglia Tasca D’Almerita, nome importante della viticultura siciliana di qualità, si punta su territorio e relax. “Il nostro è un tipico boutique resort, visto che abbiamo solo 20 camere - spiega il direttore Luigi Pavesi - cinque stelle unico nel suo genere, circondato da vigneti di Malvasia - quest’anno abbiamo organizzato il Malvasia Day ma anche corsi di cucina in associazione con la tenuta di Regaleali. E ovviamente per i nostri ospiti siamo un punto di riferimento per l’organizzazione di tutto il viaggio e le escursioni sulle isole. Un must per chi vuole proporre qualità”. Mentre Luigi Polito, proprietario del Therasia Resort annuncia l’avvio di un servizio in elicottero - operativo dal prossimo anno - “che permetterà di raggiungere le isole da Catania in 45 minuti”. Una buona notizia per un target alto di clientela che potrà ridurre drasticamente i tempi di percorrenza pagando sui 250-300 euro a persona.

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