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Il Sole 24 Ore

“Forti attese su Campari” ... La strategia è stata acquisire marchi ceduti dai più grandi nomi del settore … I Paesi emergenti si sono dichiarati disponibili ad aiutare l’Europa. Uno scenario difficilmente inimmaginabile fino a qualche anno fa. Come lo commenta?
I rapporti tra economie sviluppate ed emergenti sono molto complessi, tuttavia, parlando in senso più generale le economie dei Paesi occidentali hanno deficit pubblici che devono essere finanziati, mentre le economie emergenti hanno eccedenze che devono essere investite in asset sicuri. In tal senso le economie emergenti hanno selezionato i mercati finanziari più sicuri (così come indicato dalle agenzie di rating) in tutto il mondo, in particolare i mercati obbligazionari occidentali più forti. Poiché i Paesi emergenti sono diventati investitori significativi del debito sovrano delle economie occidentali, di conseguenza è aumentato il loro interesse a sostenere questi mercati obbligazionari. Stanno infatti sostenendo i loro portafogli di investimento e le proprie finanze sovrane.

I tassi sui Btp hanno toccato livelli record, un bene per il portafoglio del risparmiatore, un disastro per le casse dello Stato. Lei crede che l’Italia sia oggettivamente sull’orlo del collasso?

È difficile dire con certezza se l’Italia, o qualsiasi altra economia europea sotto stress, potrà effettivamente collassare, dipenderà infatti da un mix complesso di fattori. È comunque una tendenza dei mercati in corso dal 2008 quella di estirpare le economie più deboli. Senza un forte piano d’azione da parte dei Paesi della zona euro, questa tendenza coinvolgerà altre società e Paesi a rischio. Proprio per questo i rendimenti dei titoli governativi italiani e più recentemente quelli francesi sono stati sottoposti a parecchio stress. Il mercato al momento minaccia soprattutto alcuni Paesi in particolare (come dimostrato dai tassi di interesse gonfiati Btp), ma se non si interviene, il problema si estenderà a tutti mercati finanziari. Questo è ciò che l’Italia si trova ad affrontare.

Come avete riposizionato i portafogli nel mesi estivi?

Ai primi dì agosto il nostro portafoglio focalizzato su circa 60 titoli è stato rapidamente rianalizzato per ridurre l’esposizione ai ciclici mantenendo il focus sulla aziende di qualità senza problemi di bilancio. Le azioni intraprese comprendono la riduzione dell’esposizione del compatto sui settori dell’automotive, finanziario e altri industriali. Abbiamo favorito l’healthcare in quanto ha il miglior il proffio di rischio tra i settori difensivi. Da qui la decisione di aumentare il peso dei titoli in portafoglio. Analogamente abbiamo aumentato i pesi dei titoli del settore dei beni di consumo primari. Non vediamo nelle utilities caratteristiche difensive pertanto continuiamo a evitare completamente questo settore, i livelli di debito sono troppo elevati e l’esposizione alla regolamentazione e alle interferenze del governo continuano a preoccuparci.

E ora come siete investiti a livello di settori e aree geografiche?
Considerando il mercato europeo, l’attento controllo del rischio all’interno del portafoglio ci permette una divergenza massima dal benchmark (Msci Europe) del 10% a livello di settore o dì paese. Come investitori, tendiamo a far leva sulle nostre convinzioni in tema d’investimenti, ma utilizziamo completamente questi unii- ti solo quando lo riteniamo opportuno. Sui settori la nostra scommessa più forte è il settore sanitario che ha un sovrappeso dell’8%. Abbiamo in portafoglio grandi aziende faunaceutiche come Roche e Glaxo, ma anche storie di crescita passate come Fresenius, Novo Nordisk e Shlre. Siamo sovrappesati del 3% nel settore dei beni di prima necessità, mentre su consumi ciclici e materials siamo sovrappesati in aziende che hanno un’ottima esposizione ai mercati emergenti ad alta crescita. Tra questi aziende del lusso come Lvmh e Burberry e Xstrata nel settore delle materie prime. Le posizioni maggiormente sotto- pesate includono le utility (-5% rispetto al benchmark), telecomunicazioni e IL A livello paese abbiamo attualmente una sovraesposizione del 10% sul mercato britannico e questo è il risultato per aver trovato migliori opportunità soprattutto nel settore delle materie prime che non è rappresentato in altri mercati europei.

Potrebbe indicarmi i titoli che oggi reputa più Interessanti e perché?

Il gruppo Campari Negli ultimi anni la società ha riscosso un notevole successo,in particolare grazie alla forte crescita di Aperol, soprattutto in Germania. Dal momento che l’industria degli alcolici si è accorpata, la strategia della Campati è stata quella di acquisire marchi che i più grandi nomi del settore sono stati costretti a cedere. E il suo management ha dimostrato una notevole capacità di marketing nel rilanciare marchi sulla cui immagine si era investito poco negli ultimi tempi. Per questo riteniamo che sia lecito aspettarsi performance positive soprattutto da quando la compagnia farà leva sulla sua piattaforma distributiva per vendere prodotti come Wild Turkey o Skyy Vodka. il titolo è sopravvalutato per il suo settore, ma se lo merita dal momento che sta riscuotendo una crescita davvero molto rapida. Jardine Lloyd Thompson Group è il quarto broker assicurativo più importante del mondo. Anche se segue i suoi tre principali competitor in termini di quote di mercato, ha dimostrato di essere in grado di crescere più rapidamente, grazie anche alla sua apertura ai mercati emergenti. È il classico esempio cli come una compagnia concentrata sugli obiettivi e con un management forte e una strategia chiara possa superare anche concorrenti più grandi. Sebbene Jlt sia significativamente controllata dalla Jardine di Hong Kong (che in questo momento sta cercando di aumentare la propria quota) rimane comunque un potenziale obiettivo dì fusione nel medio periodo. Abbiamo diverse idee interessanti nel settore delle materie prime. Questo settore è abbondantemente rappresentato in Europa. Tra le nostre posizioni ci sono la 3Legs Resources, una
compagnia polacca di gas di scisto, e la London Mining, una società in crescita che produce minerale di ferro.


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