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Il Sole 24 Ore

Unicredit spinge il food italiano ... Nei mercati soltanto il vino d’importazione vale un miliardo ... Oltre 700 incontri faccia a faccia per cementare un rapporto tra produttori e mercati giovani. Da oggi più di cento imprese agro- alimentari del Mezzogiorno incontrano a Napoli 25 buyer esteri provenienti dalla Russia e dalla Repubblica Ceca nel quadro di “100 Imprese - MediterraneanTaste”, l’iniziativa organizzata da UniCredit, con il patrocinio del ministero dello Sviluppo economico, delle Regioni Campania e Puglia e la Cdc di Napoli e che ha l’obiettivo di sostenere le imprese vitivinicole, conserviere e delle paste alimentari che puntano sui mercati dell’Europa Centro orientale. “MediterraneanTaste - osserva Felice Delle Femine, responsabile Centro sud Italia di UniCredit - è una tappa del percorso che stiamo realizzando per sostenere e sviluppare il processo di internazionalizzazione delle imprese del Mezzogiorno”.
“Un’iniziativa molto importante - valuta Antonio Ferraioli, ad del gruppo agroindustriale La Doria, 470 milioni di fatturato quest’anno - anche perché è subito operativa e si rivolge aio milioni di consumatori. Peraltro nella Repubblica Ceca siamo ben posizionati, fatturiamo circa due miioni, realizzati attraverso grandi catene come Tesco e Kaufland. In Russia invece siamo poco presenti e quindi, superati i problemi logistici, è un terreno di sviluppo”.
“In Russia - dichiara Armando de Matteis,presidente dell’Agroalimentare De Matteis - siamo già presenti, come in altri 39 mercati, con la pasta a marchio del distributore. Ma vogliamo sfruttare il momento favorevole per il made in Italy per rafforzare la nostra presenza. Quest’anno cresciamo del l5% a 90 milioni di ricavi”.
“Non siamo presenti nei due paesi dell’Est - sottolinea Luigi Rubino, produttore vinicolo salentino delle Tenute Rubino - per noi è un’opportunità. Oggi l’80% dei milioni di fatturato è realizzato all’estero, nella distribuzione Horeca ma ci piacerebbe operare anche attraverso la grande distribuzione”.
Per l’alimentare tricolore è un momento magico: l’export continua a crescere a due cifre. E al Sud, nel primo semestre del 2011, l’export di bevande è balzato del 9,9% a 69 milioni mentre quello alimentare del4,6%, a oltre 761 milioni. Significativo l’import russo di vino, cresciuto in volume dell’80%: in anni è passato da un giro d’affari di 300 milioni a un miliardo di dollari. Nel 2010 l’export di vino italiano in Russia è passato da 6o ano milioni di euro; la pasta da 18 e i succhi di frutta da 3 a 8,5. Il mercato russo è talmente importante che ora si passa agli in- vestimenti diretti: in ottobre De Cecco ha perfezionato l’acquisizione del produttore locale Pmk per complessivi 70 milioni di euro mentre la scorsa estate la veronese Zuegg ha inaugurato, vicino a Mosca, uno stabilimento per la produzione di semilavorati di frutta costato milioni. “In Russia - aggiunge Ferraioli - l’85% del commercio è ancora guidato dai piccoli negozi e la distribuzione è un tema non facile. D’altro canto però le catene Metro, Auchan e XFive hanno margini di crescita notevoli”.
“In quell’immenso Paese - conclude De Matteis - scoprono i gusti occidentali ma hanno anche capito che la pasta è un prodotto anticiclico: con un chilo mangiano in dieci persone”.

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