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Il Sole 24 Ore

Dopo l’Ice ... Disponibili 21 milioni per eventi all’estero ... È una buona notizia per chi esporta: i soldi ci sono, serviranno a finanziare 114 eventi promozionali, tra partecipazione a fiere, workshop e delegazioni, messi già in calendario dall’Ice per il 2012. Una dote di 21 milioni, suddivisa tra 14 di provenienza pubblica e 7 di origine privata, sbloccata dal 27 dicembre scorso, data in cui l’Istituto per il commercio con l’estero è stato riportato in vita dalla manovra del Governo Monti dopo l’abrogazione decisa dal Governo Berlusconi a partire dal 1° luglio scorso.
Il decreto salva Italia ha salvato anche l’Ice: la ripresa dell’ordinaria amministrazione è un dato di fatto destinato a rincuorare le imprese rimaste spiazzate dall’abolizione fulminea dell’Istituto per il commercio con l’estero e dalla cancellazione degli eventi all’estero considerati essenziali per la promozione del made in Italy. Il nuovo ente denominato Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, dovrà però essere costituito come da decreto salva Italia. Avrà una cabina di regia con rappresentanze anche delle aziende italiane. Dovrà rimettersi in sesto per funzionare a regime in modo da evitare lo spettro di un vuoto di pianificazione per l’anno prossimo che, invece, dovrà prevede almeno 120 interventi a livello internazionale.
Uno dei nodi da sciogliere quanto prima è quello legato al personale. Il futuro ente per la promozione all’estero è destinato a dimezzare l’organico dai 600 attuali e l’assorbimento nei ranghi del ministero per lo Sviluppo economico con un vertice snello non più di una dozzina di dirigenti. Una cura dimagrante i cui esiti sì presentano incerti. Ritornare a vita nuova, per l’ex Ice, non sarà così semplice. Non è esattamente come mettere in funzione una moviola per tornare allo status quo ante. No. I contratti individuali dovranno essere riattivati, mentre sul tappeto ci sono un bel po’ di grane: dai dipendenti costretti a rientrare nei meandri della burocrazia e a dire addio alle sedi estere o a missioni all’estero, ai vincitori di concorso rimasti nel limbo fino alla settantina di lavoratori di retItalia internazionale spa, società informatica in house ex Ice in sciopero ad oltranza ormai da giorni. Il comitato che segue la vicenda sottolinea come “da più di trent’anni retItalia analizza esigenze, sviluppa e gestisce software e servizi di Ict a supporto dell’internazionalizzazione delle Piccole e Medie Imprese, retItalia internazionale, in mancanza di rapide direttive e decisioni da parte del ministero dello Sviluppo economico, sarà destinata a morire entro poche settimane, con colpevole dispersione delle conoscenze informatiche maturate negli armi al servizio dell’ex-Ice”.
Rimettere insieme questi e altri cocci senza ricadere negli errori del passato, quelli che hanno portato all’abolizione dell’Istituto rischia di essere un’operazione tutt’altro che semplice.

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